Elenco dei Caduti sepolti in due campi di prigionia in
Sudafrica:
Zonderwater e Pietermarizburg
Purtroppo
non esiste la pianta dei Sacrari, il cimitero di Zonderwater è
all'interno del complesso Zonderwater Block.
Praticamente una piccola porzione di campo risparmiata e preservata
dalla demolizione, è recintata da un muro e
guardata a vista. Le vecchie costruzioni del campo sono state adibite a
prigione. Quello che sconcerta è che a compiere
atti vandalici sono i figli delle guardie carcerarie che abitano nei
pressi.
L'accesso all'area è infatti interdetto al passaggio di civili e
controllato da un posto di blocco.
Per Pietermarizburg invece si tratta di una sepoltura comune all'interno
del monumento, nel senso che all'interno del monumento ci sono le cripte
mentre perimetralmente ci sono le lastre di marmo con il nome del
Caduto.
Praticamente quando entri nell'area di Zonderwater ti trovi davanti
diverse lastre di bronzo, numerate, in ognuna di
queste che rappresenta la fila di tombe sono incisi i nomi dei Caduti
sepolti li.
La fila numero 1 è quella sul lato più lontano rispetto all'entrata.Nelle
file 11 e 12, più corte ci sono i Resti dei prigionieri di guerra
traslati da Wochester.
D. Tonelli
Elenco Caduti - Tumulati ad Alamein e Dispersi
le statistiche dei
deceduti tumulati dispersi Sacrario di Alamein
di
V.Rossin
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Ricerca di un Soldato, Parente,
Fogli Matricolari etc.
Federico Vallauri S.Ten. Pilota
13° Gruppo del 2° Stormo Caccia in Africa Settentrionale.
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Le sepolture di guerra
Ricordo del bersagliere Aurelio Zamboni
Il Cimitero di Hammangi Tripoli
Il luogo nel quale, al momento della
espulsione della collettività italiana, erano sepolti circa 15000 defunti ha una
storia lunga quasi un secolo. Il terreno, situato fuori le mura di Porta
Gargaresc, fu regalato nel 1922 da un ricco commerciante maltese per la
sepoltura dei cattolici, essendo diventato insufficiente ad accoglierli l’antico
piccolo comprensorio prospiciente il mare chiamato “Casa dei vivi” (bet el hain).
Formalmente amministrato dal Municipio di Tripoli, i Padri Francescani ne ebbero
sempre particolare cura, tanto che nella cappella centrale del cimitero erano
sepolti tutti i loro confratelli morti in Libia. Hammangi, con le sue cappelle
anche di pregevole valore artistico, i colombari ordinati, le tombe a terra fra
aiuole fiorite, aveva ospitato, a partire dagli anni Cinquanta, nella parte
centrale, l’imponente sacrario costruito dall’impresa Baldrati su progetto del
grande architetto Paolo Caccia Dominioni, per ospitare i resti dei caduti in
Africa raccolti con un’opera pietosa e paziente dall’impareggiabile Monsignor
Pietro Nani. Un ruolo importante ebbe, nell'esecuzione del progetto quale
direttore dei lavori, il nostro ing. Renato de Paoli, il quale instaurò un
commovente rapporto di amicizia sia con l'architetto Caccia Dominioni che con
Monsignor Nani. In concomitanza con l’esodo della collettività italiana e subito
dopo, eventi di carattere diverso produssero un drammatico mutamento dello stato
dei luoghi. Il governo italiano, dopo le minacce subite da Gheddafi di
violazione della sacralità del cimitero, trasferì in tutta fretta le salme dei
nostri militari a Bari, nel Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare mentre,
poco prima, molti degli italiani espulsi avevano cercato, pur nella frenesia del
rimpatrio, di completare le pratiche per il trasferimento in patria dei loro
cari defunti, lasciando tombe divelte, cappelle abbandonate e loculi vuoti.
ANNO 1940
ricerca di un defunto
elenco tumulati ossario
AIRL Ass.Italiana Rimp. Libia
Le sepolture, i cenotafi, le lapidi dei
caduti
d'Africa
presenti nei cimiteri italiani
aggiornata al 20.02.2013
la storia di 18 caduti inglesi
si è appena conclusa l'ultima
missione di ricerca di soldati dispersi e da un luogo imprecisato del deserto ci
è giunta questa storia:
Resti umani trovati a tell el aqqaqir in un luogo di sepoltura
ignoto.
Nel terreno in questione un beduino iniziò scavare per trovare
l’acqua e realizzare un pozzo....durante gli scavi vennero alla luce (1995) 18
corpi più o meno integri di presunti soldati inglesi o che indossavano divise
inglesi.
L’uomo, avvisò gli inglesi e tentò di trovare un accordo con le autorità britanniche
anche per ricavarci qualche soldo..... : gli inglesi si dimostrarono dapprima
interessati poi alla "inglese" hanno fatto il voltafaccia ormai ampiamente conosciuto (vedi caso Copping).
Mandarono un loro incaricato a verificare la veridicità del
ritrovamento e promisero al beduino, una volta che avessero constatato che si trattava
di resti umani e presumibilmente inglesi, di ricompensarlo a recupero e
traslazione avvenuta.
Iniziarono le pratiche con le autorità egiziane che però pretesero di
sapere come mai avessero trovato i resti, chi aveva loro indicato il luogo etc
etc......
Ovviamente per il beduino in questione iniziò un calvario senza
fine, fu arrestato e (dicono) torturato dalla polizia segreta Am El Douwla...riuscì
dal carcere a fare arrivare ai parenti la richiesta di far sparire i corpi
spostandoli ovunque purchè non fossero più li quando la polizia egiziana fosse
andata a cercarli.
I parenti, in particolare un fratello organizzò la manovra e i 18
corpi furono spostati di alcune centinaia di metri....non più raggruppati ma sepolti in
ordine sparso: quando la polizia andò sul luogo per controllare insieme ai brits,
non trovarono piu’ nulla se non frammenti di divisa e qualche ossicino......e la
versione del beduino che si era preso gioco degli inglesi per farsi pagare
qualche cosa.....fu accettata e l’uomo liberato.
L’uomo volle dimenticare il tutto e andò solo una volta per
curiosita’ a vedere....così di passaggio, dove più o meno i corpi erano stati
ri-sepolti....ma senza scavare .
Nel frattempo il fratello morì in un incidente d’auto anni fa ed
il tempo si e’ portato via con sè le informazioni e quasi anche il ricordo
dell’episodio.
A distanza di 18 anni sono tornato dove i corpi furono trovati e
dove poi furono risepolti : le ricerche di solo alcune ore hanno dato i
risultati sopra evidenziati.
1) Dove
furono trovati, un terreno aperto e in mezzo a Tell Aqqaqir, ci sono migliaia di
collinette tutte uguali.....cumuli di sabbia alti poco meno di un metro con
ciuffo di erba da cammelli sulla sommita’. Abbiamo cercato e appena sotto la
superficie abbiamo trovato i resti in foto, come per gli altri casi
noti......pezzi caduti durante la riesumazione + pezzetti di divisa.
2) Dove
crediamo (il beduino dice) che i corpi furono ri-sepolti dai suoi familiari.....non
abbiamo trovato nulla.....anche li solo qualche pezzettino di divisa.
Ricordando il
caporale Emanuele Macaluso
VIII° RGT BERSAGLIERI
Div. ARIETE
Il cimitero del km 42 della pista dell'acqua
aggiornata al 10.08.2012
Quel che resta del cimitero di Bardia
da il Nastro Azzurro
Il Sacrario dei caduti
d'Oltremare Bari
S.Ten Genio Teodoro VERSON
Div. Trieste
aggiornata al 12.06.2011
ll tributo di sangue del 132° ARIETE
aggiornata al 12.06.2011
Bersagliere Giovanni Rea 12° Rgt
C.
Maggiore Luigi Gelosa
4° Rgt Fanteria Carrista
I 7 dimenticati
Onorcaduti - ricerca sepolture
Commonwealth War Graves Commission