Bersagliere Giovanni Rea 12° Rgt
In seguito a ferite prodotte da scheggia di granata,
moriva sul campo di battaglia il 6 luglio 1942 il bersagliere sommese Giovanni
Rea.
Nato il
25 novembre 1921 a Somma Vesuviana in via Botteghe nel cuore del quartiere
Casamale da Vincenzo e da Merone Filomena.
Presso
la località nota come El Alamein (in arabo Due Bandiere) dal 30 giugno 1942 al 4
novembre dello stesso anno,si svolse una tremenda guerra che durò quattro mesi.
Furono giorni di combattimenti che ribaltarono le sorti del secondo conflitto
mondiale causando la fine del sogno dell’Impero tedesco di raggiungere l’Egitto
e di impadronirsi dei preziosi giacimenti di petrolio che si trovavano in Iraq,
Iran e Siria.
Nella
battaglia le forze dell’Asse italo-tedesco (AfrikaKorps) al comando di Erwin
Rommel si contrapposero all’ottava Armata Britannica al comando di Claude
Auchinleck in sanguinosi scontri che videro complessivamente la morte di17.000
italiani. Le nostre forze erano rappresentate dalle
divisioni Trieste, Littorio, Trento, Bologna, Ariete, Brescia,Folgore, Pavia e
dal 31° Gustatori. La battaglia fu aspra e violenta contro un avversario
superiore per numero di soldati,artiglieria, carri e munizioni. Tutti gli
italiani combatterono fino all’ultimo anelito, distinguendosi per tenacia e
attaccamento alla patria. La 133esima Divisione Corazzata Littorio fu una delle
più grandi unità corazzate delRegio Esercito impegnate nella battaglia di El
Alamein; aquesta divisione si aggiunse nel febbraio del 1942 il 12°reggimento
Bersaglieri, che dopo la grave perdita subita conl’affondamento della motonave
“Victoria”, si era riorganizzato. Il 3 luglio 1942 la Littorio ebbe l’ordine
dipuntare con manovra avvolgente sulla zona di Deir el Shein a est di El
Alamein, dove per effetto della violenta reazione avversaria comportò perdite di
uomini e di materiale. LaDivisione allora dovette spostarsi dapprima a Ovest
nella zonadi Deir el Qatani e in seguito a Munqar Wahla, dove tra il 6 eil 7
luglio sostenne un forte attacco del nemico. In seguito a ferite prodotte da
scheggia di granata, moriva sul campo di battaglia il bersagliere sommese
Giovanni Rea. Il Tenente Cappellano Oscar Venturelli e il Capitano medico Libero
Di Paolo attestarono l’avvenuto decesso del militare nel registrodel battaglione
a pagina 8 n. 15.
Rea
Giovanni caduto il 6 luglio 1942 nacque il 25 novembre1921 a Somma Vesuviana in
via Botteghe nel cuore del quartiere Casamale da Vincenzo e da Merone Filomena.
Era un ragazzo
alto,
affascinante e allegro sempre con il sorriso sulle labbra; aveva i suoi amici,
alcuni sono ancora qui in paese,una fidanzata “Ninuccia” Barra e una famiglia
numerosa sempre vicina. Aveva conseguito l’abilitazione magistrale ed era in
procinto d'intraprendere gli studi universitari quando giunse la chiamata alle
armi nel 12° reggimento Bersaglieri, XXXVI Battaglione. A nulla valsero i pianti
della madre e della sua giovane fidanzata al momento della partenza: bisognava a
tutti i costi offrire il proprio contributo alla Patria. Al padre,invalido di
guerra, alcuni mesi prima di morire scrisse: “Sono fiero che mi hai messo al
mondo”. Ad un tratto però la morte,il buio. Il Dottor Vincenzo De Falco,
Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Somma Vesuviana, il 18 settembre 1942
ricevette dal Ministero della Guerra una copia del documento di morte che
fedelmente trascrisse negli atti di morte dello stesso anno Parte II – Serie C.
Nel 1950 i resti mortali del
sergente
furono trasferiti da Munqar Wahla al Sacrario Militare di Bari. Alla cerimonia
commemorativa furono presenti il padre Vincenzo e il fratello Salvatore. Nella
Cappella di famiglia nel Cimitero Comunale di Somma Vesuviana un’eloquenteepigrafe
lo ricorda alle future generazioni: