n queste pagine sono raccolti e si raccoglieranno documenti e testimonianze, sia di attualità che storici, relativi alle battaglie che si combatterono a nord di Qattara; sia di memorie, con i racconti degli uomini che vi parteciparono; sia polemici, con ricerca e analisi di come vennero presentati i fatti; sia di carattere documentale, con bibliografie e quant'altro si ritiene possa essere di interesse per il lettore. Queste pagine verranno aggiornate e aumentate man mano che ve ne sarà l'occasione e il tempo, e naturalmente la collaborazione alla loro compilazione è aperta a tutti i lettori.
Ciao Daniele.
Più che un temporale a ciel sereno mi sento investito da un
uragano.
L'emozione è tale che ho ancora gli occhi lucidi.
Non ambivo a tanto.
Il tuo riconoscimento mi gratifica e mi da nuovo ossigeno
per proseguire con
tenacia la missione di non lasciare nel dimenticatoio le
gesta dei nostri
padri.
Quando siamo tornati, ho preparato, con l'aiuto di
Antonella, due confezioni
speciali con tanto di etichetta in argento per consegnare
a mio papà ed a
mio zio la sabbia raccolta da El Alamein al Passo del
Cammello.
Ho la fortuna che entrambi, nonostante l'età (papà 1919 -
zio 1921)stiano
abbastanza bene, e l'emozione che ho visto nei loro occhi
li ha fatti
ringiovanire di decenni, quasi fossero tornati in quel
d'Africa.
Mio zio porta ancora il rancore per il trattamento subito
nei campi di
concentramento francesi, alla mercè delle guardie di
colore.
Mio padre, rientrato prima dall'Africa, conobbe invece i
tragici eventi
dell' 8 settembre.
Primo reparto ad essere impiegato dalla neonata R.S.I.,
resistettero sul
fronte slavo fino all'aprile del 1945.
Ufficialmente terminate le ostilità, avrebbero dovuto
ritirarsi ed in parte
aggregarsi ai partigiani della Osoppo, per contrastare
l'invasione del IX
Corpus di Tito.
Decisero invece di arrendersi, con la prospettiva
dell'onore delle armi.
Dopo un interrogatorio sommario e brutale, 90 bersaglieri
furono prelevati e
fatti scomparire. Dopo tanti anni l'omertà impedisce
ancora di sapere dove
poter porre una corona in suffragio di questi ragazzi.
Fra i 90 c'era anche il Ten Argenti della 1° Cp a cui mio
papà apparteneva.
Passandogli vicino gli disse " tieni il mio cappotto,
Mario, dove vado non
mi serve".
Per il resto del Btg destinazione "il campo di Borovnica".
Chiudo questo sfogo con un altro ricordo, che mi
perseguita nei pensieri.
Otello Chiadini, anni 20 romagnolo, accusato dalle guardia
del campo di
avere sottratto un pezzo di pane, e per questo condannato
a morte.
Mario racconta:
" Otello, conscio della prossima fine, mi fissava
implorando un mio aiuto,
che come suo serg-magg. mai gli era mancato nei numerosi
scontri che avevamo
avuto sul fronte.
Era sempre vicino a me, sveglio, attento. Era sempre
dietro di me nelle
pattuglie che si faceva regolarmente per contrastare le
infiltrazioni
Titine.
Una sventagliata di mitra nella pancia a bruciapelo pose
fine alla sua vita
ed il suo corpo fu gettato nel letamaio"
Scrivere mi permette in parte di dare libero sfogo a tante
emozioni che ho
accumulato negli anni.
Grazie a te ed ai ragazzi che ho conosciuto ad El Alamein
per avermi
concesso la Vostra Amicizia.
Ciao.
Garbin
Pietro
pietro.garbin@sensisrl.it