Ampio successo oltre le aspettative per la missione
Gilf-Uweinat 2009
Nove partecipanti fra i quali due geologi ,uno
storico militare ed un editore sono partiti il 14 Novembre percorrendo circa
3000 Km il 90% dei quali su sabbia e fondo sasso roccioso alla volta del
confine sud-occidentale egiziano con qualche puntata in territorio sudanese e
libico , alla ricerca di tracce, testimonianze, campi del famosi LRDG.
LRDG ROUTES
14.11 Raggiungiamo il punto di incontro presso
l’oasi di Bahirija il giorno stesso e si compone il gruppo con
quattro mezzi fuoristrada, scorta militare e guide locali, viveri e acqua per
circa 15 giorni (non vedremo esseri umani fino al nostro rientro).
15.11 Mattinata dedicata all’approvigionamento ed ad
attendere l’ufficiale che ci accompagnerà poi finalmente alle 14 lasciamo l’oasi
direzione Farafra con sosta nel Wadi Obeyed per il campo notturno
.
16.11 Sveglia di buon’ora e partenza direzione
Bir Abu Minqar che raggiungiamo verso l’ora di pranzo; sosta pranzo,
poi abbandoniamo definitivamente l’asfalto e ci addentriamo nel deserto:
direzione sud.
Il fondo sabbioso è cosparso di innumerevoli fossili di “rudiste”
di ogni dimensione (bivalvi del Mesozoico estinti) e per i primi 30 km il fondo
risulta essere compatto e veloce all’attraversamento ma successivamente
incontriamo rocce affioranti dalla sabbia e cominciano i primi insabbiamenti.
Attraversiamo un territorio cosparso di rilievi a forma
conica di altezza variabile dai 5 ai 50 metri e mi torna alla mente il disegno dei
“LRDG in orienteering” ormai è quasi buio e ci accampiamo in una gola rivolta ad
est per proteggerci dal vento il quale risulterà essere un compagno fedele e a
tratti invadente.
17.11 Sveglia come sempre all’alba, colazione e
camminata esplorativa, direzione est, fino a raggiungere la cosidetta “water
mountain” : formazione di arenaria sede di un insediamento neolitico
(testimoniato da residui di officine litiche con frammenti di selce lavorata e
qualche punta di freccia e graffiti) e successivamente visitato in epoca
faraonica (testimoniato da numerosi petroglifi).
Ricomposto il convoglio, proseguiamo verso sud ma numerosi
sono gli insabbiamenti e all’ora di pranzo siamo ancora a circa 90 km dalla
notra meta intermedia che è Abu Ballas.
Lasciamo alle nostre spalle le formazioni coniformi e ci si
presenta una piana desertica di fondo molto compatto che ci consente andature
sui 100 km/h e alle 15 finalmente arrivo ad Abu Ballas.
Abu Ballas è certamente una delle colline
residuali più famose del paese poichè è stata utilizzata come un faro o segnavia
naturale (alam in arabo) per un lunghissimo periodo di tempo dai
viaggiatori che dall'anello delle oasi egiziane si recavano a Kufra
o si spostavano verso il Gebel Uweinat.
Abu Ballas mantiene tuttora questa funzione di segnavia
naturale.
Per consentire la traversata del deserto verso ovest fino
al successivo punto d'acqua, fin da epoca molto antica venne realizzato ai
fianchi della collina un deposito d'acqua (forse segreto) costituito da anfore e
giare. La riscoperta di questo deposito è avvenuta nel 1917 a merito di John
Ball che battezzò il sito Pottery Hill.
Più tardi il Principe Kemal el Din lo
rinominò col nome arabo di Abu Ballas che significa "Padre delle
Giare".
Allora ad Abu Ballas c'erano numerosissimi
vasi di terracotta (non si sa esattamenti quanti), alcuni perfettamente
conservati come illustrato dal libro di Theodore Monod (1994)
"Desert Libyque". Attualmente... Le giare ed anfore come
appaiono oggi.
Il deposito di giare una volta assai ricco di Abu
Ballas è ridotto ormai a pochi miseri cocci che giacciono sulla sabbia
in prossimità della collina, probabilmente spostati dalla loro giacitura
originaria da qualche stupido che ha cercato di realizzare una foto particolare.
Il sito archeologico è così disturbato che perfino le ben
ordinate fila di giare spezzate illustrate da Monod (1994) sono
ormai solo un ricordo.
Erodoto (6-7,III), Il Padre della Storia,
aveva descritto il riutilizzo da parte degli Egiziani e Persiani delle
anfore Greche per costituire scorte d'acqua nel deserto lungo le traversate più
difficili. Dalle datazioni più moderne sappiamo che le giare più antiche furono
prodotte nel 2000 AC mentre le più recenti hanno meno di cento anni (Monod,
1994).
Riprendiamo la marcia speditamente, e ci accampiamo in
prossimità di un insediamento preistorico con numerosissimi fondi di capanne,
macine per le granaglie e manufatti.
Le selci presenti non sono del luogo, bensì provengono da
una zona di crateri che troveremo successivamente: segno evidente di attività di
scambio fra insediamenti neolitici della zona.
18.11 Partenza di primo mattino per la zona dei
crateri e qui troviamo la selce descritta sopra e i conglomerati arenari dai
quali si fabbricavano le famose macine (tali crateri secondo le ultime ipotesi
sarebbero di origine idrotermale e non meteoritica come si supponeva) .
Fondo alternante con sabbia compatta e a a tratti
finissima, a ovest le falesie imponenti del Gilf el Kebir.
La nostra meta è 8 Bells che però
raggiungeremo solo nel tardo pomeriggio ma la tappa di avvicinamento è
costellata di taniche di benzina inglesi, scatolame.
8 Bells è un campo di atterraggio nella vastissima piana
della zona sud del Gilf circondato appunto da otto colline e
utilizzato dagli inglesi LRDG per parecchio tempo durante la seconda guerra
mondiale; posto a circa mezzavia fra l’oasi di Cufra e
Dakhla era in grado di assicurare una copertura di tutto il territorio
meridionale dell’Egitto/Libia e parte settentrionale del
Sudan.
La piana di atterraggio è indicata da una grande freccia e
dalla scritta 8 Bells formate da taniche interrate: affascinante ed è facile
immaginare le tende alle pendici della collina e qualche attività segnalata
dalla presenza di scatolette e qualche raro reperto. Ci accampiamo in una
rientranza del cosidetto Gilf basso.
Il vento freddo e fastidioso non ci abbandona.
19.11 Direzione monumento Principe Kamal el
Din, nipote di Re Fuad e
grande esploratore del deserto, amico e finanziatore delle spedizioni
di Almasy; la tappa di avvicinamento si presenta difficoltosa,
infatti la vasta pianura antistante il monumento è solcato da profonde tracce di
mezzi pesanti: i famosi convogli per Cufra della seconda guerra
mondiale.
tracce dei convogli
Ai piedi del cumulo di pietre c'è proprio la lapide
lasciata dallo stesso Almasy in sua memoria nel 1932, purtroppo
spezzata da un certo Clayton (non quello, per intenderci,
compagno di viaggio di Almasy)invidioso del Conte.
Lasciamo nella cassetta dei ricordi il patch della
Società italiana di geografia e geologia militare
(organizzatrice
della spedizione) e le nostre firme.
Proseguiamo in direzione sud attraversando la zona dei
Clayton Craters :
I
crateri sono stati visti dall’ aereo durante la spedizione del 1932
Almasy - Clayton di Sir Robert Clayton.
Pertanto, i crateri sono stati nominati da
lui. L'unico studio serio dei crateri è
stato fatto da KS Sandford, che ha accompagnato la spedizione del
1934 di Bagnold.
Durante il suo sopralluogo ha determinato, che le colline erano antichi crateri
vulcanici di esplosione.
Per maggiori dettagli : http://www.b14643.de/Sahara/Clayton%20Craters/index.htm
Lasciamo la zona dei crateri dopo averne visitati un paio
che presentano un accesso, e al loro interno troviamo tracce di focolari e selci
scheggiate, individuiamo così dei ripari all’interno dei coni per carovane,
armenti e genti.
In un piccolo cratere leggermente isolato individuiamo,
nascoste, delle incisioni rupestri che dubitiamo siano mai state descritte, per
cui facciamo il punto GPS e i dovuti rilievi.
Proseguendo la nostra marcia a sud finalmente raggiungiamo
verso le 16.30 (tramonto) le prime diramazioni del Karkur Thal
nell’Uweinat egiziano.
Nota:
1931-1933: L’Oasi Cufra
viene conquistata dalle truppe del Generale Rodolfo Graziani il 19-1-1931.
Il primo italiano a raggiungere il Jebel Uweinat fu il tenente
Prada, a comando di un drappello di meharisti impegnato
nell’inseguimento a caldo dei guerriglieri libici in fuga da Cufra.
Nel 1931, Ardito Desio è il primo geologo italiano a
visitare il Jebel Uweinat. Vi pone piede per conto della “Missione
Scientifica della Reale Accademia d’Italia a Cufra”.
La missione geotopografica IGM guidata dal Capitano
O. Marchesi completa in otto mesi di lavoro la prima mappa
1:100.000 del Jebel Uweinat.
Con la missione è presente il Conte Lodovico di
Caporiacco, Professore di Zoologia.
Viene scalato per la seconda volta il plateau sommitale del massiccio. Il punto
di vetta è battezzato Cima Italia.
L’esploratore ungherese Conte Laszlo Almasy, in visita al campo
italiano, scopre congiuntamente con Di Caporiacco le pitture rupestri di
Ain Dòua. La scoperta gode di vasta risonanza sulla stampa
Italiana ed estera.
Al termine della missione viene lasciato un presidio militare fisso ad
Ain Dòua, inizialmente formato da truppe
Eritree (Ascari).
Nel 1934, la Reale Società Geografica
Italiana organizza una spedizione verso il Tibesti, affidata alla
responsabilità del Prof. Umberto Mònterin. Originario di
Gressoney La Trinitè, Mònterin è rimasto famoso per i
suoi studi sulle variazioni climatiche nelle Alpi.
Giunto alla postazione di Ain Dòua, il professore non si limita alle
esplorazioni motorizzate.
Trova una via d’accesso all’Altopiano di Emeri,
raggiunge I Gialè Culojorti, scopre una
grotta presso Ain
Zueia, compie la prima ascensione della
Cima Mussolini (ora Mount Bagnold).
The Map of the Gebel Uweinat (Egypt) by R.A. Bagnold (1931)
Con il Maggiore Ottavio Rolle
scopre Ain Duarmè.
Compie osservazioni geologiche e misure metereologiche.
Nel 1934,
il celebre esploratore ungherese Laszlo Almasy fa da
guida ad una spedizione finanziata dal giornale Al-Ahram
e da alcuni ricchi espatriati residenti al Cairo. Sono i primi turisti a
visitare il Jebel Uweinat.
Con la spedizione finanziata da Sir Robert Mond si
conclude il grande ciclo delle esplorazioni d’anteguerra. Hans
Winkler intraprende il rilievo sistematico dell’arte rupestre di
Karkur Talh e pubblica una prima sintesi cronologica
basata sugli stili.
1934: I Confini
Il confine fra Egitto e Sudan fu stabilito il 19-01-1899 sul 22° Nord secondo un
accordo fra Gran Bretagna ed il Khedive d'Egitto.
L'accordo del 1925 fra Italia ed Egitto pose il limite fra Libia ed Egitto al
punto 22 N e 25 E. nIl limite fra Libia e Sudan fu stabilito con un accordo
Italo-Britannico-Egiziano ratificato a Roma il 20-07-1934.)
Risalendo il Karkur entriamo in territorio sudanese e lo
spettacolo è mozzafiato: pitture ed incisioni quasi ovunque e una distesa di
acacie (thal) malate ma verdi: ormai è tardi per cui allestiamo il
campo in un ramo del karkur rimandando al mattino successivo la esplorazione .
20.11 Dedichiamo la mattina intera alla esplorazione
e il karkur ci appare in tutta la sua bellezza e ricchezza di incisioni e
pitture.
In una diramazione del medesimo rinveniamo, sotto un
costone, resti di un bivacco: focolare, resti di pasti, taniche Shell conscritto
“Spirit” ossa animali, un rasoio e due bossoli calibro .303 british e 6,5 Carcano.
Sicuramente un campo dei LRDG, non descritto,
per cui provvediamo ai rilievi, punto gps e foto.
Ci incuriosisce la presenza del bossolo italiano: o fucile
di preda bellica oppure risalenti alla presenza italiana nell’Uweinat
( il .303 è datato 1941 il 6,5 1936) .
Successivamente rinveniamo graffiti molto curiosi: infatti
accanto a scene animali di giraffe e bovidi troviamo una lunga teoria di
cammelli (i cammelli nel sahara sono di recente importazione, prima vi erano
solo asini e bovidi) e un autoveicolo!
Si riferisce alla spedizione del 1939 di Re Faruk.
Rientriamo in territorio egiziano, con sconfinamenti
,durante la risalita, in territorio libico.
Il fondo sabbioso compatto con alcune dune consentono
andature di rilievo ma ben presto entriamo in una zona di dune infide con sabbia
molle: quello che nella carta inglese 1:500000 pubblicata da Survey of
Egypt nel 1942 viene segnato come “impenetrabile dune barrier”
e che corre lungo il confine libico-egiziano.
Tale scelta è dettata dal fatto di non ripercorrere la
pista dissestatissima e solcata dell’andata.
Ci accampiamo fra le dune.
21.11 Di nuovo in marcia e dopo circa 5 km
raggiungiamo un gruppo collinare di granito rosa alle pendici del quale si
rinvengono moltissimi manufatti, uova di struzzo, macine: punto gps e rilievo.
In una conca fra le dune, in un passaggio difficile,
rinveniamo del bauli metallici vuoti: probabile abbandono di convogli libici.
Puntiamo diretti verso Chianti camp, riparo
fra due massicci di arenaria e campo di partenza di Almasy
allorquando intraprese la traversata verso Cufra alla ricerca di
acqua (Sahara sconosciuto ed Nutrimenti) e vi ritornò con dodici
fiaschi di vino chianti.
Del campo quasi nulla è rimasto, qualche frammento di
vetro, cerniere di bauli in ottone, e tantissime taniche di benzina sparse
ovunque e altre disposte ad angolo retto a delimitare il campo di atterraggio
di wadi sora : infatti ci siamo proprio di fronte.
Moltissime tracce e graffiti invece di profughi somali e
sudanesi in transito verso le coste libiche a testimonianza della bontà del
riparo ancora oggi!
Durante la marcia incontriamo un cafano di Chevrolet
appartenuto quasi certamente ad un mezzo dei convogli per Cufra:
fondo sempre solcato dai mezzi pesanti fino a giungere alla famosissima quanto
splendida grotta Foggini e a Wadi Sora ove
pernottiamo accanto alla grotta dei nuotatori.
22.11 Sempre vento e per tutta la notte!
Lasciamo il campo costeggiando le pendici del Gilf fino al mitico
Aqaba pass, da sempre valico per l’altopiano e punto strategico al
punto di essere minato durante la crisi libico-egiziana.
Abbiamo praticamente seguito il percorso in base alle
taniche di benzina che trovavamo lungo il medesimo!!
Nota:
Il grande avventuriero e attore Samir Lama
disse: E poi, guardando dall'alto dei pinnacoli, presso l'Aqaba
Pass, mi disse: l'auto di Almasy è nascosta lì, io l'ho vista e so dov'è; vado
in pensione l'anno prossimo, ma prima la rimorchierò fino in Germania...
L’arrivo all’Aqaba
è costellato di innumerevoli tracce dei LRDG
e dei convogli, e risalirne il
valico è sempre fonte di grande emozione, come il raggiungimento di un
traguardo.
La vista
dall’alto è molto suggestiva come pure dall’alto del Lama Memorial
che raggiungiamo.
Il nostro
obiettivo è raggiungere il Wadi Hamra
ma ci separa una immensa pietraia arida e nera, solcata da un tratturo
improponibile.
Raggiungiamo
dall’alto il wadi verso il tramonto e ci ci presenta una vallata rosso corallo
everde lussureggiante!
Scendiamo lungo
un ripido canalone e siamo nel wadi.
Il tempo di
apprestare il campo e accendere un falò che durerà fino al mattino.
23.11 Il wadi è
sempre spettacolare, soprattutto ora che è verdissimo e le acacie thal
sono rigogliose e non malate e le zucche sono abbondantissime.
Numerose carcasse
di capre di montagna (waddan?).
Lo percorreremo
tutto fino allo sbocco nel GSS (great
sand sea) ricercando graffiti abbondanti ma nessuna traccia evidente dei
LRDG.
Percorrendo il GSS da ovest verso est la
traversata risulta abbastanza veloce e raggiungiamo la zona della silica
glass prima del tramonto.
Nota:
Uno
tra i primi a dare notizia dell'esistenza del " Silica Glass " fu
l'inglese P.A..Clayton.
Durante una missione di esplorazione geografica del Gran
Mare di Sabbia, scoprì , il 29 dicembre 1932, alcuni pezzi di questo vetro
naturale, da lui chiamato "Silica Glass".
Organizzò, successivamente, un'altra spedizione alla quale prese parte anche
L.J. Spencer curatore della sezione mineralogica del British Museum
di Londra. Anche se, a tutt'oggi, non sono stati ancora chiariti tutti i
"misteri" che lo avvolgono, sappiamo (è la teoria più accreditata) che il "silica
glass" si è formato circa 28,5 milioni di anni da oggi (età determinata
per mezzo dell'analisi delle tracce di fissione), anche se alcuni studiosi
parlano di 30 milioni di anni, e potrebbe essere stato "creato" da un meteorite,
da una cometa o da un altro corpo celeste, il cui impatto sulla superficie
terrestre avrebbe causato la fusione delle sabbie e dell'arenaria nubiana.
Tuttavia, successive ricerche, non sono riuscite ad individuare il "cratere
d'impatto " per cui il prof. Romano Serra del dipartimento di fisica
dell'Università di Bologna, ritiene che il corpo celeste sarebbe entrato
nell'atmosfera terrestre ad una velocità elevatissima che ne provocò
l'esplosione ad una altezza di 10-12 km. dalla superficie del deserto.
L'area venne investita da temperature elevatissime che, come sostiene il prof.
De Michele, provocarono la fusione del quarzo della sabbia e, forse, lo
portarono anche all'ebollizione. Il successivo, lento processo di raffreddamento
del materiale ha determinato la trasparenza del silica glass, che si trova
sparso in un area di 25 chilometri di diametro.
24.11 All’alba percorriamo a piedi alcuni chilometri
nella vallata e il sorgere del sole colpisce i pezzi di silica facendoli
brillare con tonalità verdi-gialle che spiccano sul fondo sabbioso: spettacolo
unico!
Ci aspettano 360 km di traversata del gran mare, che
riusciamo a fare in una giornata, soffermandoci presso il relitto di una
camionetta Ford dei LRDG abbandonata per rottura
dello sterzo.
La sera siamo di nuovo nella zona del Wadi Obeyed
allestendo il campo in una delle innumerevoli gole.
25.11 Ci incamminiamo lungo il wadi alle pendici della
grotta ai bordi di un paleolago e troviamo un grosso insediamento neolitico con
fondi di capanna, officine litiche e moltissimi manufatti in selce nerastra
decisamente molto più curati e rifiniti di quelli fin ora trovati: punto gps e
rilievo.
Attraversiamo tutto il deserto bianco e giungiamo a
Ain Serw (evergreen) una sorgente circondata da palme e tuttintorno
cocci e vasellame di epoca presumibilmente romana e poco più in là, una
necropoli con corpi mummificati.
Campo ai margini del deserto bianco.
26.11
Sulla via del rientro: abbandoniamo il deserto per re intercettare
l’asfalto alla Crital Countain nel deserto nero e ci portiamo a
Bahairija ove pernottiamo.
27.11 Verso il Cairo
28.11 Rientro in Italia.
Considerazioni:
Possiamo definire un pieno successo la spedizione e ben
oltre le nostre aspettative: abbiamo mappato rilevato e fotografato moltissime
testimonianze dei LRDG compreso campi e bivacchi, abbiamo trovato le tracce dei
famosi convogli di Cufra, campi di atterraggio e relitti e a breve verranno
pubblicati i risultati su riviste scientifiche di geologia e geografia militare.
Trovati insediamenti preistorici in parte noti e moltissimi
ignoti, dei quali abbiamo rilevato la posizione e la struttura.
Trovate incisioni rupestri molto probabilmente non ancora
descritte.
Grazie a tutti i partecipanti.
Daniele Moretto
Fonte note articolo:
www.sahara.it
.
NOTE STORICHE
I Convogli per Cufra
la storia è poco
conosciuta, ma il deserto libico è stato teatro di una delle più grandi imprese
di carattere logistico della Seconda Guerra Mondiale.
Dopo la conquista di Kufra
da parte dei francesi,nel febbraio 1941, è emerso che questi non avevano né le
risorse umane, né la capacità logistica di mantenere tale presidio ed il compito
cadde sul Sudan Defence Force.
Tutte le forniture per i
due anni successivi dovevano essere trasportate a mezzo camion da Wadi Halfa,
sul Nilo, attraverso 1200 chilometri di deserto arido e senz'acqua. I convogli
seguivano percorsi standard via Bir Misaha e Jebel Kamil alla punta
meridionale del Gilf Kebir, o attraversando Wadi Firaq o Wadi Wassa.
Da qui i convogli
puntavano verso nord, superato i 'Tre Castelli' e Wadi Sora, poi continuavano
via Mushroom Rock Jebel Kendall a Kufra.
A
tuttoggi un certo numero di reperti restano ancora sparsi nel deserto.
C'è un relitto di camion da 10 ton 6WD sulla
pianura a sud di Aqaba pass, un mezzo Ford seppellito da 1,5 ton '42 nelle dune
di fronte alla foce del Wadi Bakht, uno Chevrolet e molti altri relitti sparsi
ad est del Gilf.
Ci
sono i resti di uno Chevrolet sulla pianura a ovest di Wadi Sora. Anche questo
sicuramente apparteneva alla convogli per Kufra, e ad eccezione della rimozione
di tutte le parti utilizzabili, i resti sono in ottimo stato di conservazione.
Nei pressi del passo
sulle dune da Jebel Uweinat a Jebel Arkenu (e quindi a Kufra) ci sono i resti
di un autocarro Ford, che probabilmente faceva parte dei convogli, anche se
questo non è stato confermato.
Il modello è probabilmente un V8 1940.
Nelle precedenti spedizioni
abbiamo incontrato i resti di una Ford 30cwt autocarro leggero in prossimità del
bordo settentrionale del Selima Sand Sheet, a circa 60 chilometri a est nor-est
del Gilf Kebir.
Come percorso era un po’ a
nord delle solite piste del convoglio, questo potrebbe essere stato un veicolo
LRDG.
I percorsi sono
disseminati di lattine vuote di cibo, innumerevoli taniche di benzina.
A Jebel Kamil rimane
ancora una grande pila di barattoli vuoti di benzina, alcuni anche con
l'etichetta di carta
Sulla piana
perfettamente piatta vicino a "Eight Bells", si trova ancora la segnaletica di
una pista di atterraggio fatta con taniche di benzina e olio lubrificante.
Vicino al campo d'aviazione il terreno è cosparso di taniche e barattoli di
cibo.
Vi è un altro campo
vicino Wadi Sora, quello di chianti camp ed è marcato ai quattro angoli i con
taniche di benzina,.
L'area di Wadi Sora
sembra essere stato un luogo particolarmente fraquentato sia dalla spedizione
Almasy che anche appunto dai convogli per Cufra, a giudicare dalla quantità di
reperti ed ancora oggi (sic) è tappa intermedia per i convogli che portano i
clandestini somali e sudanesi etc verso i porti della Libia.
Tuttavia,
l’evidenza maggiore dei convogli sono le tracce.
Decine di solchi profondamente incavati nel deserto testimoniano l'immenso
volume di traffico che passa e passava ed attraversarli può essere tuttora un
esercizio difficoltoso ed impegnativo .
Nei
pressi del monumento del principe Kemal el Din vi è una pianura, di circa 3
chilometri di larghezza, che è incisa da profonde tracce in parallelo alla sua
larghezza.
Intersecarle
ad angolo retto è quasi impossibile!
Non vi è nulla di
pubblicato su convogli purtroppo.
Mentre le imprese del LRDG sono ben note: gli storici hanno completamente
ignorato queste imprese.
Non sorprende che Ralph Bagnold avesse pienamente intuito l'importanza dei
convogli, infatti tra le sue carte personali depositate presso l'Archivio di
Churchill, vi sono i capitoli di un libro destinato alla storia della LRDG, il
quinto dei quali descrive i convogli SDF ma Bagnold non pubblicò mai questi
scritti...
Quello che segue è il
testo del previsto e mai edito libro, capitolo V, compilato dal maggiore JV
Simpson, marzo 1944:
Nel mese di aprile
1941, in coincidenza con la ritirata in Libia, venne la necessità di alimentare
dal Sudan l'oasi di Kufra appena conquistata.
Questa ipotesi non era stata appunto prevista in precedenza, ma il SDF la
soddisfò.
Per fortuna c’era Bimbashi Lonsdale, un ufficiale che aveva già esplorato una
parte del percorso in tempo di pace.
Kufra è a 650 miglia a nord-ovest di Wadi Halfa, la tratta offre quasi tutte le
varietà di superficie desertica e non c'è nulla di verde su tutto il percorso,
tranne la piccola oasi di Selima, situata
circa 200 miglia da Halfa.
L'acqua è di pessima qualità ed è giusto buona per preparare il thè.
È
inoltre disponibile a Bir Mirsaha (sic) su un percorso alternativo a Nord, e
nell’Uweinat circa 400 miglia da Halfa e a sud della pista diretta verso Kufra.
Così
i convogli potevano portare abbastanza acqua per bere, ma non per altri scopi.
Il percorso usuale
senza grandi variazioni era grossomodo il seguente:
Halfa - Selima o Bir Mirsaha - Sand Dune Gap – J. Kamil - Eight Bells - Wadi
Sura - Kendalls - Kufra.
Nei mesi di luglio, agosto
e settembre 1942, quando vi furono segni di attività nemica intorno a Kufra,
vennero fatti alcuni tentativi per trovare vie alternative al fine di evitare il
Wadi Farag e il Wadi Sura, dove poteva esservi per la struttura geologica
pericolo di agguati, ma non sono state trovate vie praticabili a causa della
sabbia soffice.
"Kendalls" può anche essere menzionata: si tratta di un gruppo prominente di
jebels a circa 50 miglia da Kufra che furono utilizzati come un sito per
discariche.
Nelle
relazioni precedenti si chiamava "24/24" dalla sua posizione di 24E 24N.
Non sembra completamente
sicuro di come il nome "Kendalls" sia nato, ma si crede che sia stato un
soldato dei R.E. impegnato a costruire serbatoi d'acqua.
Un'altra difficoltà è stata
che la città di Wadi Halfa, con le ferrovie e i cantieri, si trova sulla riva
orientale del Nilo.
Autocarri,
personale e carichi per Kufra dovevano essere traghettati su chiatte, e quando
il fiume era in piena occorrevano anche più di due ore per attraversarlo.
Le
caserme erano tutte sulla riva orientale e le officine sulla riva ovest, fino a
quando i nuovi edifici della sponda ovest furono pronti nel mese di settembre
1942.
60 veicoli sono stati
ritirati dalla zona di Kassala per allestire i convogli, e altri dalla zona di
Khartoum.
il 17 aprile 1941
Il convoglio era così composto :
1 B.O.
2 N.A.S.
114 N.O.Rs.
4 Bren Vans
41 Ford 30
CWTS
37 Maple
Leaf Chevs.
1 Wireless
Van
1 Ambulanza
.
3 Chevrolet andarono perse
per la rottura della testata.
Il primo convoglio lasciò
Halfa il 28 aprile 1941 con un gruppo di LRDG
come scorta e guida.
7 Chevrolet andarono perdute ma Bir Mirsaha venne raggiunta
.
Bimbashi Lonsdale decise quindi di raggiungere
Kufra con le Ford, lasciando ad un graduato indigeno il compito di proseguire
per J. Kamil, dove venne scaricato il carico per poi essere raccolti e portati
a Kufra, ancora una volta dalle Ford di ritorno .
Il secondo
convoglio lasciò Halfa il 18 maggio con 20 Chevrolet e raggiunse Kufra 8 giorni
dopo, con tutti i suoi veicoli.
Sette o otto giorni era il tempo normalmente impiegato per il viaggio.
Il minor tempo mai realizzato fu di 36 ore con due 15 CWTS impiegati nelle
operazioni di salvataggio di alcuni aeroplani abbattuti al suolo.
Il terzo convoglio fu
meno fortunato.
34 Chevrolet dovettero essere abbandonate a Selima a causa della scarsità di
cinghie di raffreddamento per i motori, una parte dei mezzi fu rinviata ad Halfa,
ad approvvigionarsi delle suddette cinghie, ma ne ottennero solo per 18 veicoli
che poterono così arrivare a Kufra.
Le cinghie furono una preoccupazione costante in questo percorso, il caldo
estremo provocava una rapida usura, a volte sulla Chevrolet le pulegge erano
disallineate e la qualità delle cinghie era scadente e le forniture scarse.
Nel giugno del 41, 19
camion 10-ton Mack Diesel arrivarono nel deserto da Shellal, dopo continui guai
con insabbiamenti e privi di mezzi di disinsabbiamento .
I camion Mack erano sempre guidati da autisti inglesi.
Nel mese di luglio, le
prime truppe del S.D.F vennero inviate a Kufra, per sostituire i soldati, alcuni
dei quali furono caricati su autocarri del SDF verso l'oasi di Tekro, la prima
in territorio del Ciad.
Ulteriori undici
camion Mack vennero consegnati nel mese di agosto.
Una delle difficoltà di questi camion fu la pressione dei pneumatici.
Se la pressione era alta, si surriscaldava il
motore e le ruote si impiantavano nella sabbia.
Se la pressione era bassa,
correvano più liberamente, ma foravano più frequentemente sul serir e sul suolo
roccioso.
35 lbs risultò essere una
buona pressione media..
Il
No. 1 Service Coy era alle
sue fasi iniziali non aveva officine , o camion recupero.
Molti Chevrolet che si erano rotti nel deserto vennero caricati sui camion
Mack vuoti di ritorno da Kufra.
La cannibalizzazione dei mezzi fu una necessità spesso praticata.
Verso la fine del 1941, i guasti si fecero più frequenti a causa dell’eccessivo
carico sui veicoli.
Testate motore rotte, pistoni rotti, scatole cambio fuori uso erano molto
comuni.
Il consumo di olio delle Ford e dei Macks era esageratamente alto.
Durante il 1941 circa 5 convogli al mese vennero inviati a Kufra, ogni convoglio
portava circa 250 tonnellate, ma nel
1942, il numero dei convogli doveva essere aumentato.
Una sezione di 34 R.M.T. Coy venne inviata di rinforzo ad Halfa nel mese di
febbraio per essere seguita poi da tutta la compagnia.
Vennero impiegati anche gli Chevrolet C-60 di tipo L.
Il convoglio era in media composto da 30 di questi veicoli, 20 per il carico e
il resto per la benzina olio e ricambi.
Ulteriori convogli di rinforzo furono inviati a
Selima o a Bir Mirsaha per scaricare benzina e per rendere quanto più spazio
disponibile per carico utile, ma il rapporto di 2:1 non cambiò mai la
situazione.
Lo stesso rapporto si
applicò anche ai Macks.
Il
carico utile venne limitato a 2,5 tonnellate su 3 e a 6 da 6,5 tonnellate per i
Macks, questi ultimi aumentarono in seguito a 7,5 tonnellate.
Nel
luglio del 1942 il percorso venne segnalato con pali ogni 5 chilometri e lattine
di benzina per la zona del Sand Dune Gap.
Bir
Mirsaha venne utilizzato al posto di Selima a causa del suo migliore
approvvigionamento di acqua .
Dopo l’agosto 1942
tutti i veicoli disponibili vennero messi in servizio per la fornitura di
materiale per Kufra.
I convogli ripartivano 23 ore dopo il loro arrivo ad Halfa.
Questo poteva avvenire solo attraverso l'organizzazione di squadre di
manutenzione di 10 uomini che prendevano in carico i veicoli per la pulizia,
oliatura e ingrassaggio non appena arrivavano, e venivano concesse agli autisti
solo poche ore di riposo.
Due plotoni di n. 34 Coy e
alcuni dei dieci-ton Macks portarono le truppe per il raid da Kufra a Jalo nel
settembre del 1942.
Alla fine di
novembre,dopo la sconfitta dell’Asse ad el Alamein, la necessità di alimentare
Kufra improvvisamente cessò, e divenne possibile inviare i convogli attraverso
la Cirenaica.
1
Service Coy, 55 R.M.T. Coy, e 417 Gen Tpt Coy, lasciarono Halfa per l'ultima
volta il 6 gennaio 1943 alla volta di Kufra e poi a Tobruk, che raggiunsero il
29 gennaio.
43 R.M.T. Coy, 120 Gen Tpt Coy, li avevano preceduti lasciando Halfa il 26
novembre e raggiungendo Tobruk il 16 gennaio.
Durante il periodo
settembre - dicembre 1942, 57 R.M.T. Coy (dopo 655 gen Tpt Coy) vennero aggiunti
ai convogli per Kufra, come pure:
No. 13.
Indian Brigade di Fanteria Ord Coy.
L.R.S. Sudan
Ordnance Corps.
L.A.D. Sudan
Ordnance Corps.
L.R.S.
Indian Ordnance Corps.
Gli ultimi due si
trovavano a Bir Mirsaha.
I
trasporti in questo periodo ammontarono a 1.000 tonnellate al mese.
I problemi principali in quel periodo riguardarono le rotture al cambio . La
situazione ricambi era difficile, e la perdita di veicoli raggiunse il 25%. A
dispetto di tutto questo solo un carico non riuscì a raggiungere Kufra.
Si evidenziò la
necessità di arruolare infermieri e medici per i lunghi viaggi dei convogli, in
quanto oltre ai consueti tagli e lividi, a volte si verificano casi di malaria.
Gli infermieri locali fecero un buon lavoro e più tardi, quando la pressione fu
maggiore, si ritenne opportuno predisporre un ospedale da campo nella sponda
ovest per incontrare i convogli in arrivo.
Non c’era
disponibilità di carni fresche a Kufra.
Venne tentato un esperimento di invio di carni fresche provenienti da Halfa
con un grande frigorifero italiano preda bellica e montato su un 10-ton Mack .
Ben imballata con il ghiaccio, la carne ha raggiunto Kufra in condizioni
eccellenti.
Tutte le truppe
britanniche dei convogli e quelle a Kufra furono alimentate con lo scatolame dei
LRDG.
IL CARTEGGIO ALMASY
CONTESTO:
Verso la metà 1930, il deserto libico non era più la distesa inesplorata che
aveva attirato i primi esploratori. Il deserto, almeno in termini generali, era
stato rilevato e mappato.
L’Egitto, nominalmente
indipendente, era fermamente sotto l'influenza britannica, mentre il Sudan
Anglo-Egiziano era de-facto una colonia britannica, fatta eccezione per il nome.
A ovest, l'Italia occupava
Kufra, l'ultimo avamposto dei Senussi, nel 1931, estendendo il loro controllo a
tutte le parti abitate della Libia.
Dal 1932, gli italiani
istituirono una piccola guarnigione a Ain Doua, e a Pozzo Sarra situata
all'interno del 'triangolo Sarra', un cuneo di arido deserto nominalmente
appartenente al Sudan, contesa tra territori italiani e francesi.
Comprensibilmente, gli
esploratori hanno ignorato questi sviluppi – “dopo che tutti erano stati lì
prima di ogni governo". Almásy non ha avuto problemi di attraversarlo verso
Kufra dal Gilf nel 1932, per ricostituire le sue riserve d'acqua (e ha ricevuto
in dono dodici bottiglie di Chianti dagli ufficiali italiani da cui il toponimo
“chianti camp”), e l'inverno stesso Bagnold aveva cenato cordialmente a Sarra
con il maggiore Lorenzini .
La questione è stata
trattata in maniera meno amichevole dai rispettivi governi, con una escalation
di richieste di risarcimento da Italia, in corrispondenza con l'inizio della
campagna d'Etiopia.
Al culmine della tensione, il Sudan Defence
Force ha deciso di mettere un presidio permanente presso Bir Murr, Uweinat, a
500 miglia dal punto abitato più vicino. Infine,
il governo britannico ha ceduto il triangolo Sarra nel luglio 1934, riconoscendo
l'impossibilità di stabilire la loro affermazione, dato che gli italiani erano
già in suo possesso.
E 'stato in questo
contesto, che Almasy allestì cinque grandi spedizioni nella regione tra il 1933
e il 1935.
In due di queste ha fatto una sortita di là
del confine verso Kufra, e in ognuna di esse aveva compagni provenienti da
Austria, Ungheria, Germania o Italia. Questo, combinato con la sua personalità
eccentrica e un po' scontrosa è stato sufficiente a sollevare il sospetto dei
circoli “ufficiali”. Mentre la corrispondenza del Foreign Office riferendosi ad
Almásy rivelava nulla di drammaticamente nuovo: il contenuto e il tono dei
messaggi però trasmette un sospetto generale verso l'attività sua e dei suoi
compagni .
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1934 gennaio-febbraio
PRO rif. PER 371/18034
Durante la spedizione
dell’autunno 1933 con Frobenius, Almásy ha passato Kufra, Uweinat e
successivamente Wadi Halfa.
Indica
la corrispondenza, che, su richiesta del Maggiore Rolle, Almásy ha agito come
un messaggero italiano per gli inglesi Registry Number J 515/1/66
From: Cancelleria
Cairo a Dipartimento egiziano
No. 8/123/34
Data: 17 febbraio
1934.
J: General
8/123/34.
La residenza
CAIRO,
Febbraio 1934 17.
The
Egyptian Department,
Foreign Office,
S.W.1.
No. Il vostro
invio 117 del 8 febbraio in merito alla questione Oweinat.
L’agente Sudanese ha
appena ricevuto una lettera dal segretario civile a Khartoum circa l'inoltro di
una copia di una relazione del Governatore della Provincia di Halfa su alcune
dichiarazioni fatte a lui dal conte Almasy il 1 novembre dopo che quest'ultimo
aveva visitato Kufra e Oweinat.
Alleghiamo una copia
della sua relazione nel presente . Vedrete che,
secondo le dichiarazioni del conte Almasy gli italiani che aveva incontrato a
Kufra e Ain Doua gli avevano detto che il loro unico scopo di occupare Oweinat &
Sarra era quello di indurre il governo di Sua Maestà a mostrare una certa
attenzione alla questione e di avviare negoziati con il governo italiano,
a seguito della quale si sperava che gli italiani avrebbero ottenuto alcune
concessioni in materia di frontiera tra Eritrea e Somalia britannica
Nella sua lettera a Hamilton, Gillan, mentre esprime rammarico circa la
conversazione con il conte Almasy, suggerisce che le informazioni in essa
contenute devono essere accettate con riserva.
Non è certo che gli ufficiali italiani che
Almasy incontrato conoscessero il motivo della occupazione. Inoltre può essere
stato che Almasy stesso aveva alcuni secondi fini nel suo viaggio.
CANCELLERIA
LA occupazione di
OWEINAT>
Count Almasy è entrato
nel Wadi Halfa con una macchina da Selima il 18 novembre e vi rimase fino al
21. Partito dal Cairo, ha visitato Kharga, Kufra e Oweinat prima di arrivare a
Wadi Halfa via Selima per ottenere il permesso di procedere verso sud fino a
Lagia. Questo è stato ottenuto, e tornò a Kharga l'8 dicembre ..
Nel
corso del colloquio ha detto che c'era ancora un avanposto italiano a Ain Doua,
ma che gli italiani erano molto stanchi di occupare la zona senza alcuna notizia
sul conto degli inglesi. Ha detto di
aver capito che il loro motivo della occupazione, sia Oweinat e Sarra era quello
di richiamare l'attenzione e portare le questioni al vertice. Gli italiani erano
ansiosi di vedere ufficializzato il confine della Somalia italiana. La questione
era in attesa di una soluzione definitiva e soddisfacente da alcuni anni, e si
sentivano che la loro occupazione di Oweinat e Sarra avrebbe prodotto una
protesta da parte della Gran Bretagna, che avrebbe portato i negoziati nel
corso del quale il confine Somalo sarebbe stato ufficializzato con loro
soddisfazione. Egli ha raccolto dal Maggiore
Rolle, il governatore di Kufra, che gli italiani non volevano Oweinat o Sarra e
trovavano la loro occupazione e le modalità non fastidiosa o costosa.
D'altra parte mi ha detto che la visione
italiana è che la longitudine 25 gradi, che era il confine tra la Cirenaica e
l'Egitto è stato anche il confine tra Cirenaica e il Sudan, ma per quanto il sud
Cirenaica ha affermato che non era in grado di dire.
(SGD)
D.L. PURVES.
Governatore
Halfa
12.1.34
(PV)
J.S. Somers Cooks 27 /
2
Count Almasy è un
ungherese che ha viaggiato molto nel deserto libico: ha visitato owenat in auto
con Sir R. Clayton-East-Clayton e Penderel nel mese di aprile 1932. Non
siamo a conoscenza di altre ragioni per le sue
visite, tranne che a lui piace l'esplorazione del deserto.
Ci sono state alcune
difficoltà per quanto riguarda il confine tra inglesi e Somalia italiana, sia
nelle vicinanze della costa (Bandar Zioda) e nella regione in cui la frontiera
si connette con l'Etiopia, dove gli italiani afferrano quello che possono.
L'ultima frase
della relazione Major Purves 'è incompatibile con la parte anteriore.
W.B. Mack
(?) Feb.28
Io
non vedo come gli italiani - ora hanno sollevato la questione - può fare a meno
di tenere fuori per Sarra, senza il quale non potranno mai sperare di motivare
la loro richiesta sul Tibesti e Borkou.
S 28.2.
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1934 febbraio-marzo
Spedizione del conte
Almasy in Libia
PRO rif. PER 371/18034
Nella primavera del
1934 Almasy ha organizzato un viaggio per un gruppo di notabili egiziani e
tedeschi al Gilf e Uweinat. (L'evento più notevole del viaggio è stato per
Almásy riuscire a uccidere uno waddan). E 'stata più la promiscuità dei
partecipanti, piuttosto che Almásy stesso, che ha catturato l'attenzione.
Anche se è molto improbabile che Almasy abbia
avuto motivazioni nascoste, la scelta di un particolare gruppo di compagni
potrebbe essere stata un po 'imprudente, al culmine della controversia Sarra.
Registry Number
J 683/1/66
From: Cairo a
dipartimento egiziano cancelleria
No. 442/4/34
Data: 8 marzo 1934.
J:
General
442/4/34
Egyptian Departement,
Foreign Office, S.W.1.
Potreste essere
interessati a vedere l'allegata copia di una lettera che abbiamo inviato l'altro
giorno per l'agente in Sudan suggerendo che si dovrebbero mettere in guardia
Khartoum circa una spedizione sotto la guida del conte Almasy nel deserto libico
nel corso della quale probabilmente poterbbe essere visitato l’Oweinat. Vedrete
che questa spedizione è probabilmente accompagnata da un giornalista italiano.
Immaginiamo che sai
molto di Almasy e le sue spedizioni nel deserto occidentale, come sappiamo qui.
Herr von der Esch è
piuttosto un uomo del mistero. Egli è un tedesco di circa trentasei anni di
Wurtemberg. Ha servito nell'esercito tedesco durante la guerra ed è stato uno
dei primi tedeschi ad andare a Oxford, dopo la guerra. vi incontrò la sua
futura moglie, una svedese attraente, che stava imparando l'inglese a nord di
Oxford. Suo padre è ancora vivo e vive in Wurtemberg, ma il signor von der Esch
spesso non torna in Germania. Nelle conversazioni lui e sua moglie spesso
professano la poca simpatia per i nazisti e sono stati di fatto allontanati
dalla locale colonia tedesca. Tuttavia, vanno
spesso con il ministro tedesco e Frau von Stohrer e sono in stretto contatto con
la Legazione. Vedono una grande quantità di residenti inglesi militari e civili
e sembrano andare molto d’accordo con loro. Tuttavia, nessuno sembra sapere bene
cosa von der Esch stia facendo qui, e perché si sceglie di vivere al Cairo. Egli
è apparentemente occupato nella filiale locale della "Maschinen Fabrik
Augsburg-Nuremburg", ma la segreteria commerciale non è mai stata in grado di
rintracciare qualsiasi vendita da parte sua. Trascorre molto del suo
tempo libero, della quale sembra averne un sacco, nel fare spedizioni nel
deserto e questo fatto può spiegare la sua partecipazione alla spedizione di
Almasy.
CANCELLERIA
Copia.
442/2/34.
Riservate.
La residenza
CAIRO,
Febbraio 1934 24.
J.A. C. de hamilton
Esq.., M.C.,
Sudan agente,
El Cairo
Caro John,
Come ti ho detto al
telefono questa mattina abbiamo imparato che Almasy sta partendo per una
spedizione nel deserto libico la prossima settimana. Il suo obiettivo è,
pensiamo, il Gilf Kebir, ma ha dichiarato che egli si propone la visita all’Oweinat
- ma esattamente quale sia il settore significativo non è chiaro. Dovrà essere
accompagnato dal principe Abdel Moneim, il barone Pfyffer e Herr von der Esch e
la spedizione sarà probabilmente assente dal Cairo per un mese.
A quanto pare al
'Giornale d'Italia' hanno chiesto se è possibile inviare un rappresentante e
questa proposta è probabile sia accettata, al fine di ridurre le spese.
Deduco da ciò che lei
ha detto che non è stato chiesto da Almasy alcun permesso per entrare in Sudan e
che si può quindi pensare che non hanno intenzione di andare a sud della
latitudine 22. Ma si potrebbe pensare che sia opportuno mettere al corrente
Khartoum '' in particolare in vista della probabile presenza di un giornalista
italiano.
(SGD) F.R. HOYER
MILLAR
(PV)
Il giornalista
italiano, può causare una seccatura.
J.H. Murature (?)
20/3/34
Count Almasy è
instancabile, ha visitato oweinat recentemente e come lo scorso autunno (J
515/1/66)
W.B. Mack (?) Mch.20
Se il conte Almasy la
ritiene italiana, chiaramente non chiede l'autorizzazione del Sudan per andare a
Oweinat.
S 21.3.
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1935 novembre-dicembre
PRO rif. PER 371/19099
Almásy, sempre a
corto di fondi, è sempre alla ricerca di sponsor per un possibile finanziamento
di una nuova spedizione nel deserto. L'occasione sembra sorta nel 1935, quando
il principe Ferdinando Lichtenstein stava progettando un viaggio di caccia in
Sudan. Non vi è alcun altro riferimento di questo viaggio nella corrispondenza
del Foreign Office, tuttavia si può supporre che Almásy convincesse il suo amico
(con cui hanno fatto la loro prima avventura nel deserto, la traversata del
Arbain Darb el nel 1929) per andare a caccia, da dove è appena tornato con il
conte Széchenyi. E 'stato probabilmente anche un suggerimento di Almásy di
guidare dal Cairo a Fasher.
La seguente è la corrispondenza tra il ministero degli Esteri, e Sir Miles
Lampson, l'Alto Commissario britannico al Cairo.
E 'interessante notare, che non è Lampson, o
il governatore generale del Sudan che si oppongono al viaggio, ma il ministero
della Guerra e il Ministero dell'Aria. Non vi è alcun riferimento di Almásy a
questo rifiuto, ma è interessante notare che egli non fece più viaggi nel
deserto dell’ Egitto, dopo questo.
No. Registro di
sistema J8064/8064/16
Bozza
Sir M. Lampson
El Cairo
Telegramma n. 56 (Saving
- Airmail)
Copia corr
S.G.O. ref mia
conversazione telefonica con il sig Howell del 22 novembre.
JSSC
22 novembre 1935
Spedita 7
Principe Ferdinando
Lichtenstein vuole organizzare un viaggio di caccia in Sudan in questa stagione.
I componenti consistono in se stesso (passaporto Lichtenstein), un canadese e
un ceco, viaggerebbero in auto dal Cairo a Fasher, nel qual caso il conte Almasy
sarebbe accompagnare il gruppo al posto di quest'ultimo. In alternativa, il
principe Ferdinando viaggerebbe da Port Sudan.
Si prega di informarsi
Governo del Sudan (1) se non vi è alcuna restrizione per le battute di caccia
come questo anno a causa della guerra in Abissinia e, se non (2) se vi è la
stanza per il principe Ferdinando, il numero di questi permessi è limitato.
Please reply by air
mail
JSS Cuochi
Inizialmente la
risposta è favorevole:
No. Registro di
sistema J9021/8064/16
Da Sir Miles Lampson
(Il Cairo)
N. 1380 (1229/2/35).
Datata 2 dicembre 1935
J: Egitto e Sudan
Mr Somers Cuochi comps.
al signor Mack
(Vienna)
al sig Howell (S.G.O.)
Copia Khartoum tel.
No. 115 a W.O. & A.M. su J9622
Copia di "R"
TELEGRAMMA
DA: Sir Stewart Symes,
governatore generale, Khartoum.
A: SIR MILES Lampson,
Alto Commissario, Il Cairo.
N. 115 del 1 °
dicembre 1935.
No. Il vostro Despatch
330.
Non
ci sarà alcuna obiezione all'ingresso del gruppo attraverso Port Sudan e la loro
battuta a nord di Fasher, ma è consigliabile che facciano accordi diretti con i
guardiacaccia attraverso il nostro ufficio di Londra. Il permesso di viaggiare
in auto dal Cairo a Fasher poteva essere concesso solo se le automobili sono
equipaggiate con gomme ballon e il viaggio si svolge in inverno, senza donne e
con una guida esperta.
Poi, 20
giorni dopo:
No. Registro di
sistema J9622/8064/16
Telegramma di
Sir M. Lampson (Il
Cairo)
No. 678
Decypher.Secret.
Del Dec.1935 20
J: Egitto e Sudan
Ripetute a Vienna
No.50 20 dic.
Tel. Vienna No.51. 20
dicembre.
Ripetuta al Cairo No.
62. Risparmio 20 dicembre.
Somers Mr-comps
Cuochi. Al sig Howell
(Sudan Govt. Office)
NO DI DISTRIBUZIONE
Decifrare. Sir M.
Lampson (Il Cairo)
20 dicembre 1935
D. 10:44 20 dicembre
1935
R. 10:35 20 dicembre
1935
No.678.
xxxxxxxxxxxxxxx
Segreta.
No.115 Khartoum
telegramma.
Le
autorità militari e l'aeronautica sono fortemente contrari alla spedizione dal
Cairo a El Fasher attraverso il deserto occidentale, owenat e provincia
settentrionale al momento attuale in particolare per quanto il gruppo deve
essere accompagnato dal conte Almasy, che ha degli amici su entrambi i lati
della frontiera libica.
Chiedono quindi
che siano disponibili a viaggiare attraverso Port Sudan.
Indirizzata al Foreign
Office 20 dicembre No.678 ripetute a Khartoum
No. Registro di
sistema J9622/8064/16
Bozza
Sir W. Selby, (Vienna)
Telegramma No.51
Cypher K.
Nessuna distribuzione
Ripetere in cifre al Cairo per posta aerea, n. 62,
Corrispondenza
Copia documento di Mr. Howell (Sudan governo comps Office., Ref., Segreto.
Copia telegramma al
Cairo nel J8064, telegramma Khartoum in J9021 e la corrispondenza qui al War
Office ed aria Ministero, inf. Segreta.
20 dicembre
1935
Spedita 10
SECRET
Si prega di informare il
principe, se è possibile mettersi in contatto con lui, la rotta dal Cairo a El
Fasher non può essere consentita.
JSSC
20/12
CONTESTO:
NOTA: libro di Saul Kelly's "The Hunt for Zerzura", ha chiarito una serie di
punti sollevati sotto, ancora più importante la verità dietro i messaggi
intercettati e la ricerca, sostenuta da tutti i documenti recentemente
rilasciato PRO.
Nei primi mesi del
1942 Almásy, come ufficiale della Royal Hungarian Air Force della riserva,
venne accorpato al personale di Rommel su richiesta tedesca.
Tra i suoi numerosi compiti in questo periodo,
nel maggio 1942 ha portato due spie tedesche, John Eppler e Hans Stansteade in
Egitto dopo un audace traversata del deserto libico, noto come "Operazione"
Salaam ".
Mentre il suo
significato è discutibile, certamente questa rimane una delle imprese di Almásy
di maggior fama. Al momento il deserto libico è stato per tutti gli scopi
pratici dominio del LRDG, ed è stato piuttosto imbarazzante per gli inglesi che
Almásy potesse scivolarvi attraverso e ritornare inosservato.
Dopo la guerra, un certo numero di biografi e storici, a seconda della loro
appartenenza, interpretarono gli eventi come una capacità superiore di Almásy a
scansare pattuglie nemiche e campi minati (a quanto pare non ce n'erano), o
alternativamente che gli inglesi ,consapevoli delle sue imprese, proprio per
"superiore interesse" hanno impedito la sua intercettazione, e gli fu permesso
di tornare sano e salvo.
E 'chiaro, che i
messaggi radio di Almásy sono stati intercettati e decodificati al momento del
fallito tentativo di attraversare il Grande Mare di Sabbia.
Secondo Jane
Howard, che ha lavorato come analista intellicence al codice di decrittazione
sezione servizi di intelligence britannici a Bletchey Park: "ho letto da un
decodificatore Enigma che ha detto qualcosa su un uomo chiamato Almasy e un
commando Condor. Sembrava essere in movimento nel
deserto dietro le nostre linee, ho pensato molto
spiacevole, dal momento che un mio amico era stato appena inviato nel deserto di
istituire un esercito irregolre.
Quest'uomo Almasy potrebbe
potuto trovarlo. ero longstopping tedesco High decodifica di comando, e questo
aveva scivolato attraverso l'orologio.
ho chiesto il permesso di fare una ricerca tra più tra la decodifica Abwehr, e
mi fu detto che se volevo potevo usare la mia ora di pranzo o di lavoro
straordinario Tra cifrari Abwehr Enigma ho mappato i movimenti di Almasy da
Tripoli a Gialo, a sud di Gilf Kebir e verso Kharga, e il segnale lanciato al
Cairo, sperando che il LRDG avrebbe saputo fare qualcosa ". (lettera a R. A.
Bagnold, 31 marzo 1978)
Qualunque sia il
messaggio lanciato da Bletchey Park, sulla base della Guarnigione a Kufra e dai
diari LRDG di guerra, non sembra aver raggiunto l'unità di combattimento.
(E 'stato suggerito, che l'interesse di tutelare
la capacità dei Britannici di violare il codice Enigma è stato superiore a
quello catturare Almásy) i riferimenti di Shaw nel suo libro, che l'azione è
stata presa solo dopo che una segnalazione è stata ricevuta dal
checkpoint Kharga, al termine del quale Almásy comodamente tornò indietro a
Jalo.
La perdita dei tre
SAAF Blenheim, solleva un altra teoria altamente probabile - Almásy fu
semplicemente fortunato di avere inconsapevolmente intrapreso la sua impresa al
momento giusto. Basato sul suo diario (in cui le
osservazioni sui movimenti del convoglio corrispondono al Kufra Garrison war
diary, dimostrando l'autenticità) L’Operazione Salaam iniziata da Jalo così come
la ricerca dell'aeromobile. La ricerca coinvolse tutte le unità mobili
nella regione di Kufra, quindi non c'erano pattuglie fuori, tranne i normali
convogli di Wadi Halfa (che sono stati presidiati da autisti sudanesi della SDF,
e non erano pattuglie da combattimento in ogni senso).
Le ragioni per la perdita del velivolo e la
morte dell'equipaggio probabilmente occuparono la mente nelle settimane
successive, con la Corte d'inchiesta convocata in Kufra alla fine di maggio.
Nel frattempo, il 27 maggio Rommel attaccò la linea difensiva principale
inglese, oscurando ogni altra notizia.
Almásy usò questo
tempo per fare la sua sortita: andata e ritorno inosservato. Allo stesso tempo
un certo Lazarus, un alto funzionario del LRDG di stanza a Kufra incaricato dei
dazi tornò a Siwa (sede LRDG all'epoca) per un briefing, dove è stato
probabilmente avvertito di una pattuglia nemica nel deserto da cui la sua
partenza precipitosa, Almásy però era tornato
sano e salvo. Alla pattuglia LDRG era stato dato l'ordine di catturare
qualsiasi nemico in direzione nord da Jalo, concentrandosi sui cittadini
europei, ma era troppo tardi.
Data (1942) Almasy Diario SDF Kufra Garrison Diario di guerra LRDG Diario di
guerra WBK Shaw (Long Range Desert
Group)
4 maggio. 3. Blenheim
persi dopo volo addestramento(SAAF 15. Det.)
5 maggio. terreno di
ricerca
6 maggio. Bad
visibilità
7 maggio. terreno di
ricerca
8 maggio. area di
ricerca
9 maggio. Cerca Air
One a / c trovato, l'equipaggio morto
10 maggio. area di
ricerca
11 maggio. ricerca
aerea, due a / c si trova, un sopravvissuto
12 maggio. 2. Ricerca
a / c restituito W.H.
13 maggio. 3. Ricerca
a / c restituito Cairo
14 maggio. cv 63 & 65
a sinistra
15 maggio. Campo 4
Airport (Palificata 276 km) cv 66 è arrivato
16 maggio. Deposito
Camp 1. (Via Trucci)
17 maggio. Campo 2.
Depot - v. 8 autocarri che si spostano dal Gilf verso S.
18 maggio. Campo da
W.S. (lasciare in auto, carburante fuga dal convoglio non custodito - Kendall
discarica?) 66 cv a sinistra, CV 67 è arrivato
19 maggio. Campo da
"tre castelli", Miss ingresso Aqaba cv 68 è arrivato
20 maggio. Fino Aqaba
67 cv a sinistra, 1 Wellington sinistra a W.H.
21 maggio. Camp E.
Gilf
22 maggio. Camp 8. 68
cv a sinistra
23 maggio.
Kharga-Assiut-Kharga "Una mattina, nel mese di giugno i guardiani arabi a terra
sbarchi a Kharga ..."
24 maggio. Kharga-camp
Barchan cv 69 arrivati ".. mattina dopo la stessa vettura passò ... di ritorno
da Assiut"
25 maggio. Camp
bef.Aqaba
26 maggio. Aqaba - WS
Camp (vedi N convogli in movimento, passa convoglio), 69 cv di sinistra ", un
ufficiale di SDF passati 3 auto vicino a WS - che vaved - ha ricordato
l'incontro di Kufra"
27 maggio. Camp 13.
(vedi convoglio in movimento S), 70 cv arrivati attacchi Rommel Gazala - Bir
line Hakiem
28 maggio. Campo in
via Trucchi (vedi pattuglia nemica, 3 auto nei pressi di Bir Abu Zereigh)
29 maggio. Campo 4
Airport (Palificata 276 km)
31 maggio. C.of E. in
perdita di det SAAF 15.
2 giugno. Lazarus (LRDG)
vola a Siwa
3 giugno. C.of E. in
perdita di det SAAF 15. Estremità
4 giugno. Lazarus
restituisce
5 giugno. Tarbet &
Lazarus Invia a Gilf, Guardia a discarica di Kendall
7 giugno. Pattuglie
recced GILF spazio per i segni di pattuglia nemica sospetti. "Abbiamo inviato
una pattuglia di Kufra al mio passaggio ... ma ormai era troppo tardi"
10 giugno. Indian 2.
Patrol riceve l'ordine di attaccare il nemico da
Jalo strada Agedabiya, e ottenere i prigionieri di preferenza europea di
acquisire informazioni sulle attività di Almasy
11 giugno.
Patrol tornato dalla zona GILF con rapporto pari
a zero.
12 giugno.
Patrol lascia Uweinat, falso allarme di attacco
Bibliografia:
Il Almásy Diary: Imperial
War Museum, Londra ·
SDF Kufra Garrison
War Diary LRDG War Diary Public Records Office, Londra ·
The Bagnold Papers,
Churchill Archives, Churchill College, Cambridge ·
WB Kennedy Shaw, Long Range
Desert Group, London, 1945
fjexpeditions
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Prince Kamal el Din