Commemorazioni

                       

            

ASSOCIAZIONE PER GLI STUDI DI STORIA
E ARCHITETTURA MILITARE

  A.S.S.A.M. 

                                  Forte Bramafam

 

Il Forte Bramafam, sul territorio di Bardonecchia, è stato costruito tra il 1874 e il 1889 con lo scopo di difendere il traforo del Fréjus e la linea ferroviaria Torino-Modane, inaugurati in quegli anni. Tra il 1883 e il 1889 viene dotato di diversi tipi di artiglieria, mentre durante la Prima Guerra Mondiale viene parzialmente disarmato e adibito a campo di prigionia per gli austriaci impiegati nella manutenzione delle strade militari e della Galleria del Fréjus. Negli anni Trenta, alla struttura vengono aggiunti due moderni centri di resistenza in caverna del Vallo Alpino. Nel settembre del 1943 il Forte viene occupato da un presidio tedesco che, per timore di azioni da parte dei partigiani, mina tutta la zona circostante. Viene abbandonato dagli ultimi tedeschi la mattina del 27 aprile 1945. Cessate le ostilità, il forte venne dismesso e abbandonato. La fortificazione, distribuita su 64.000 m2, è oggi gestita dall'Associazione per gli studi di storia e architettura militare. Al suo interno sono visibili le ricostruzione di una ventina di ambienti di fine Ottocento e degli anni Quaranta del XX secolo e di una trincea della Prima Guerra Mondiale, dentro la quale si sviluppa parte dell'itinerario di visita. 
Nel settore adibito a museo sono esposti armi, cannoni e memorie provenienti dalle fortificazioni di tutto l'arco alpino, nonché una tra le più ricche collezioni di uniformi del Regio Esercito dal 1885 al 1943.

 

BARDONECCHIA (TO)

FORTE BRAMAFAM

Strada nazionale al Castello - 10052 Bardonecchia (TO)

Informazioni: +39 339 222 72 28 - +39 333 602 01 92

Prenotazioni gruppi (min. 25 pers.): tel e fax + 39 011 3112458

www.fortebramafam.it

www.assam.it

e-mail: info@fortebramafam.it

 

L’altura del Bramafam, 1447 metri di quota sopra Bardonecchia, è caratterizzata da una secolare presenza di strutture fortificate. Sul sito del castello, edificato probabilmente nella prima metà del Trecento e demolito nel 1574, nel 1874 fu realizzata una prima batteria per bloccare il traforo ferroviario del Frejus; nel 1886 iniziò la costruzione del forte da considerarsi completato ed attivo a metà degli anni novanta. Negli anni trenta del novecento divenne sede della 516a batteria G.a.F; infine nel 1936 sotto ad esso furono realizzate le opere 14 e 15, VIII settore del Vallo Alpino, conca di Bardonechia, quale ultimo intervento evolutivo.

Il Forte a fine ottocento era la più importante fortificazione delle Alpi occidentali.

In stato di totale abbandono e degrado il forte nel 1995 è stato preso in affidamento dal Demanio dall’Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare, che ne sta curando il restauro ed il recupero funzionale tramite la realizzazione di un museo.

Il museo, dedicato all’evoluzione della fortificazione e del Regio Esercito dalla seconda metà dell’ottocento alla Seconda Guerra Mondiale, in continua evoluzione ed ampliamento, attualmente si sviluppa su di una superficie di 3.500 mq. Nell’interno del blocco delle caserme, lungo 38 sale, attraverso una serie di attente ricostruzioni ambientali accompagnate da oltre 160 manichini che indossano uniformi originali, 30 artiglierie di diverse epoche ed oltre 2.000 reperti di vita militare, si può effettuare un inedito viaggio a ritroso nel tempo, ridando vita alle fortificazioni e a quegli uomini che le difesero.

 

Il museo è stato creato ed è gestito dall’Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare (ASSAM). Il forte è tuttora di proprietà dello Stato dal quale è stato preso in affitto.

Tutte le collezioni ivi presenti, eccezion fatta per i prestiti dell’Associazione Monterosa e del Museo Nazionale d’Artiglieria, e che costituiscono solo una parte minoritaria di esse, sono di proprietà dell’ASSAM

Gli interventi di restauro, recupero funzionale e gli allestimenti museali sono progettati e programmati dal presidente Pier Giorgio Corino, che ne segue e verifica l’esecuzione.

L’ASSAM è un’associazione di volontariato culturale, conseguentemente tutto il personale impegnato nel museo sia per la realizzazione degli allestimenti sia per la gestione dell’apertura al pubblico è costituito da soci, ossia da volontari. Quanto finora è stato realizzato si deve a più 50.000 ore di lavoro di volontariato.

 

                                                                 

                                                                            

    

  

 

 

 

                                        

 

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