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Nuovi capitoli in "Le mille e una favola" e "Alla ricerca dei relitti perduti"
DOCUMENTI E TESTIMONIANZE
n queste pagine sono raccolti e si raccoglieranno documenti e testimonianze, sia di attualità che storici, relativi alle battaglie che si combatterono a nord di Qattara; sia di memorie, con i racconti degli uomini che vi parteciparono; sia polemici, con ricerca e analisi di come vennero presentati i fatti; sia di carattere documentale, con bibliografie e quant'altro si ritiene possa essere di interesse per il lettore. Queste pagine verranno aggiornate e aumentate man mano che ve ne sarà l'occasione e il tempo, e naturalmente la collaborazione alla loro compilazione è aperta a tutti i lettori.
Relazione VII Battaglione Carri M/13-40
VII BATTAGLIONE CARRI M/13-40
COMANDO
OGGETTO: RELAZIONE
Al Comando del 32º regg. ftr. carrista
Posta militare 132 T
In ottemperanza alla richiesta odierna comunico brevemente e per sommi
capi (a causa della situazione particolare in cui si trova questo reparto
-investimento di Tobruk - e la conseguente impossibilità di avere a disposizione
dati precisi ed elementi sicuri di giudizio) le notizie relative al
comportamento dei carri M/13-40.
Mi permetto accennare oltre che al comportamento tecnico dei carri anche ad
altre questioni - a mio giudizio di uguale se non superiore importanza -
relative al personale, agli organici, all'altro materiale ed all'impiego del
reparto.
PREMESSA
II Btg. è stato costituito il 1º febbraio con personale proveniente: per un
terzo dal disciolto IV Btg. carri L. che aveva frequentato un corso di 25 giorni
a Bracciano - per 2/3 da richiamati dei quali una buona metà erano in congedo da
molti anni (classi 1911-1912-1913 e 1914) e quindi con scarsa e non aggiornata
istruzione carrista.
Il materiale giunse al deposito lo stesso giorno del suo arrivo su un
apposito piroscafo e sotto la scorta di un ufficiale e tre militari di truppa
spedito isolatamente a Tripoli ove venne scaricato a cura degli enti del luogo
(ufficio imbarchi, 20' Centro misto, ecc.) e trasportato in varie località di
Tripoli.
Il Btg. giunse a Tripoli con altro convoglio diversi giorni dopo. Il
materiale venne ritrovato in condizioni deplorevoli perché era stato scaricato
da personale poco pratico - si ebbe a constatare ad esempio: che era stata messa
nafta o acqua nei serbatoi dell'olio, acqua in quelli della nafta, ecc. -
mancanza o scarsezza d'acqua nei radiatori; erano stati commessi grossolani
errori di manovra che avevano penato a gravissimi danni - batterie fuori uso,
motori parzialmente grippati, cambi rotti, testate crinate. Indipendentemente da
ciò una gran quantità di materiale ed accessori era sparita - parte di tale
materiale era di secondaria importanza, una parte era indispensabile: cavi,
dotazioni di macchine, parti di ricambio, accessori, ecc.
Con l'aiuto del comando dell'autoraggruppamento del Comando Superiore FF.AA.
A.S. venne in buona parte ovviato alle varie deficienze che si erano
riscontrate.
Nella breve permanenza a Tripoli vennero effettuate numerose riparazioni tra
le quali: 2 motori smontati e tre testate sostituite, ed eseguite istruzioni di
pilotaggio e 2 lezioni di tiro.
Il giorno 13 marzo il Btg. partiva da Tripoli cingolato ed in due tappe si
portava a Misurata ove venne caricato sugli appositi rimorchi e trasportato al
km. 100 di El Agheila dove giunse il 20 marzo.
In detta località fu continuata la messa a punto dei carri e fu iniziato
l'addestramento tattico del Btg. mediante l'esecuzione di alcune esercitazioni
di plotone. Tale addestramento ebbe la durata di otto giorni perché il 1º aprile
il btg. iniziava la marcia che lo doveva portare a Tobruk. Per accelerare il
movimento verso Agedabia il comandante della divisione disponeva che due
compagnie venissero autoportate dal km 100 al km 28.
Mancando i mezzi di traino vennero impiegati i trattori di un gruppo da 105.
I trattoristi però abituati a rimorchiare i pezzi e non rimorchi a 4 ruote
con 14 tonnellate sopra commisero degli errori di guida che portarono al
ribaltamento di tre carri che riportarono danni abbastanza gravi per quanto
riparabili con i mezzi del Btg.
Il pomeriggio del 5 si iniziava, sul percorso Agedabia-Msus-Mechili-zona di
Tobruk, la marcia nel deserto che, a causa di spostamenti di manovra e di altri
ordini dati personalmente dal comandante del Corpo Tedesco giunto via aerea,
comportava un percorso di oltre 500 km in terreno vario.
Particolarmente contrarie furono le condizioni atmosfériche in cui venne
com-piuta la marcia, ghibli, vento caldo di Sud, terreno sempre sabbioso che
avvolgeva la colonna in una nube di sabbia impenetrabile ad un metro di distanza
ed a volte sassoso che sottoponeva le macchine ad un tormento veramente
superiore da ogni pessimistica previsione.
Questo è il quadro sommario nel quale si è svolto l'inseguimento del nemico.
I - COMPORTAMENTO TECNICO DEI CARRI
a) Deficienze riscontrate nel motore:
1º - La potenza del motore (che come è noto è stato ideato per sopportare un
peso di 8 tonnellate) è eccessivamente scarsa per il peso di quasi 14 tonnellate
dell'attuale carro. Ciò porta alla necessità di usare quasi sempre fuori strada
le marce I* e 2* sottoponendo perciò il motore a continui sforzi con conseguente
rapidissima usura.
2º - La mancanza di depuratori d'aria tali da impedire l'accesso della
sabbia ai cilindri ha portato ad una rapidissima e profonda usura delle camicie,
dei pistoni e delle fasce elastiche che, dopo 500 km di deserto con ghibli, ha
letteralmente scampanato i cilindri con perdita quasi totale di compressione.
3º - Probabilmente a causa di insufficienze di filtraggio della nafta -
sporca in parte per conto suo nonostante i ripetuti filtraggi preventivi, ed in
buona parte per le particolari condizioni di ambiente - il funzionamento degli
iniettori e della relativa pompa si e dimostrato difettosissimo.
Conseguenze:
- staratura della pompa ed in particolare dei pistoncini degli iniettori
che, in luogo di polverizzare la nafta, la immettono a getto nelle camere di
combustione e rimanendo incombusta scorre lungo le pareti dei cilindri e, per la
deficienza di cui al nº 2, ricade nella coppa diluendo l'olio e diminuendone la
viscosità e le qualità lubrificanti. Come prova di questo fatto si ha un
fortissimo aumento di livello nella coppa.
Tale diminuita capacità lubrificante dell'olio (già di per sé stesso non di
gradazione adatta perché semi fluido anziché extradenso come prescritto, ma
introvabile in colonia) si determinano grippaggi, fusioni e frequentissimi
surriscaldamenti del motore.
- difficile scorrimento e frequentissimi inceppamenti dell'asta cremagliera
della pompa. Si é dovuto ricorrere all'applicazione di comandi in filo di ferro
o cordicelle.
4º - Insufficienza di lubrificazione delle valvole con conseguente
grippaggio del gambo delle stesse.
5º - Facilità di sfasamento del motore, a causa dell'allentamento della
catena della distribuzione, che porta alla contorsione delle cannette di comando
delle punterie.
Inconveniente questo molto grave perché per essere riparato comporta lo
sfilamento del motore a mezzo di apposito paranco.
6º - Pompa di alimentazione difettosa. Il dentino della levetta d'innesco si
trancia con estrema facilità. Soffietto metallico (polmoncino) che si taglia
nelle piegature dopo poche ore di lavoro con immediato arresto del motore.
Tutta la scorta di polmoncini del Btg. si e esaurita in breve tempo e si
sono dovuti lasciare indietro dei carri per questo banale inconveniente.
7º - Rottura del bicchierino di vetro del filtro pompa alimentazione. Si è
dovuto ricorrere al ripiego, a causa della successiva mancanza di bicchierini di
ricambio, di usare bossoli di proiettili da 47 opportunamente adattati.
8º - Frequente fuoriuscita del tappo posteriore dell'albero di distribuzione
che determina la perdita totale dell'olio. Per ovviare a questo inconveniente
occorrono circa 8 ore di lavoro.
9º - Avviatore d'inerzia. è preferibile sorvolare su questo organo che è
assolutamente inidoneo allo scopo e di una fragilità più unica che rara. Nel
Btg. su 46 carri 35 hanno detto organo inefficiente dai primi giorni.
10º - Raffreddamento. è assolutamente inefficiente, non per quantità d'acqua
ma per il sistema. Inconveniente frequentissimo è la continua rottura dei
manicotti di gomma (non solo quelli superiori a soffietto che dovrebbero
funzionare da valvola di sicurezza e che invece non lo sono), ma specialmente
rottura o sfilamento dei manicotti inferiori - dal radiatore alla pompa
dell'acqua - ed interni nella cabina di combattimento con gravi conseguenze per
il personale (una decina di casi di ustioni). Radiatori applicati in modo tale
che risentono di frequenti dissaldature e perdite anche forti di acqua. Rottura
dei serbatoi ausiliari interni. Premistoppa pompa acqua difettosi.
11º - Consumi. Sono stati, specialmente nel deserto, semplicemente tripli di
quelli previsti.
12º - Impianto elettrico. A causa del clima e della loro ubicazione le
batterie lasciano rapidamente evaporare l'acqua distillata. Quattro batterie
sono scarse per un deciso spunto d'avviamento del motore anche nei carri di
questo Btg. che essendo senza radio non hanno consumi di energia extra
avviamento.
b) Difetti del cambio
1º - Ingranaggi frontali alberi sempre in presa ad altri ingranaggi che
(forse per difetto di materiale o per l'eccessivo sforzo al quale sono
sottoposti e che non hanno la capacità di sopportare) si spezzano e si sgranano
con estrema facilità.
2º - Scatole del cambio che si rompono perché la ghiera di ritegno degli
ingranaggi del secondario si allenta e lasciando cadere la spina di fissaggio di
detti ingranaggi fra gli stessi provoca la rottura completa del cambio. Si è
tentato di ovviare a tale inconveniente sostituendo nei cambi che vengono
smontati, la spina con apposito bulloncino.
3º - Rottura dei denti frontali dell'albero del riduttore.
4º - II complesso costruttivo generale del cambio è assolutamente incapace a
sopportare lo sforzo di trazione al quale è attualmente assoggettato.
c) Difetti del gruppo epicicloidale
Si sono verificati due casi di allentamento della ghiera e conseguente
schiavettamento della puleggia fissata sull'albero pieno con rottura del
relativo cuscinetto.
d) Difetti dello scafo e delle sospensioni
Ottimo il comportamento su questi terreni. Si sono verificati due casi di
carri che, marciando nella nube di sabbia hanno urtato contro il carro che li
precedeva provocando lo sbullonamento della piastra di sostegno del tendicingolo.
Sarebbe desiderabile fosse effettuato un più solido fissaggio di detta piastra
che ha le svasature dei bulloni troppo profonde.
e) Difetti della corazzatura
Nulla di positivo si può dire in merito perché dei quattro carri colpiti dal
nemico tre sono rimasti nella zona fortemente battuta dall'avversario e non e
stato finora possibile fare verifiche. è però certo il fatto che i pezzi
anticarro avversari (da 37) li hanno ripetutamente colpiti in modo tale da
immobilizzarli e da ferire e uccidere gli equipaggi.
f) Torretta, casamatta, impianti vari
Necessiterebbe un sistema di protezione contro la sabbia dei congegni di
movimento della torretta, della casamatta e delle armi, che nella marcia nei
polveroni e nelle nuvole di sabbia sollevate dal ghibli e dagli stessi carri
dopo pochi minuti si inchiodano e richiedono penosi lavori di ripristino.
Conclusione
In definitiva si tratta di un carro dotato di un motore che certamente
avrebbe funzionato bene in territorio metropolitano con il peso di 8 tonnellate
per il quale era stato ideato, ma che in territorio africano, con il ghibli, la
sabbia, le altre avverse condizioni climateriche a tutti note e l'aggiunta di
altre 6 tonnellate è assolutamente inidoneo nonostante le cure e gli
accorgimenti usati per farlo funzionare.
I reparti carristi che debbono operare sotto il fuoco nemico non possono e
non debbono avere la preoccupazione che il loro mezzo non si metta in moto, che
spacchi con ingiustificabile frequenza il cambio, che si vuoti di acqua o che
perda olio e che quando a prezzo di stenti, di rimorchi e di ripieghi si è
avviato debba procedere solo in prima o seconda velocità con acrobazie di
pilotaggio inidoneo ad offendere e difendersi.
Nell'azione del giorno 17 a quota 209 ad Ovest di Tobruk si è salvato solo
il carro che, più efficiente degli altri, ha potuto marciare in terza evitando
di costituire facile preda al tiro nemico.
Si ritiene quindi che il carro M/13 perché possa veramente esplicare
l'azione che da essi tutti si attendono debba essere dotato - senza ricorrere a
ripieghi di sorta, tipo rialesature - di un motore potente ed efficiente degno
della nostra industria automobilistica che in tale campo non dovrebbe essere
seconda a nessuno.
II - COMPORTAMENTO DEL PERSONALE
II contegno del personale e stato in combattimento superiore ad ogni elogio.
Due comandanti di compagnia e tre carristi caduti; due ufficiali e sette
carristi feriti - dei quali tre rientrati subito volontariamente al reparto -
dimostrano a sufficienza come non sia mancato lo spirito e la eroica volontà di
combattere.
Nella marcia lungo la litoranea e specie in quella tormentosa ed
ossessionante effettuata nel deserto, si è però rivelata l'insufficiente ed
affrettata preparazione tecnica del personale.
Non è assolutamente possibile ottenere un pilota di M/13 con 25 giorni di
corso a Bracciano nel quale si riesce a mala pena, assommando due ore di
pilotaggio, ad apprendere le cognizioni elementari di guida.
Un pilota di un carro M/13 (motore diesel) anche se tratto dai piloti di
carro leggero abbisogna tecnicamente di mesi di istruzione intensa in adatto
ambiente.
Non é assolutamente possibile pretendere che un uomo conduca per centinaia
di chilometri di deserto una macchina della quale conosce solo superficialmente
la costituzione e il funzionamento.
Non è possibile che un uomo solo - o al massimo due - pilotino per centinaia
di chilometri per 15 ore al giorno in continuazione.
Occorre che ogni uomo dell'equipaggio sia un provetto pilota e che sappia
mettere le mani nel proprio carro.
Questo per il personale di truppa. Perché per gli ufficiali occorre che
abbiano una profondissima preparazione tecnica e possano essere oltre che dei
trascinatori anche dei capi e dei maestri idonei per ascendente, capacità ed
esperienza.
Due dei comandanti di compagnia di questo Btg. avevano sei mesi di anzianità
da tenente ed il terzo poco più di un anno.
Per comandare bene un reparto carrista occorrono degli ufficiali che
all'entusiasmo e all'eroica volontà di combattere uniscano la ponderatezza e
l'esperienza che deriva solo da una permanenza nei reparti piuttosto lunga.
Se la preparazione tecnica è stata piuttosto scarsa, la preparazione tattica
si può dire è assolutamente mancata perché non credo che si possa ritenere
addestrato, neanche parzialmente, del personale che aveva eseguito sei lezioni
di tiro con il cannone e le mitragliatrici ed appena due o tre esercitazioni di
plotone.
Ciò è avvenuto, non per mancanza di volontà ma esclusivamente per la
mancanza di tempo, che ha imposto di gettare verso il nemico il Btg. senza tener
conto delle sue condizioni addestrative.
Ritengo doveroso rappresentare come sia assolutamente indispensabile, per
avere dei veri reparti carristi, rivedere il reclutamento del personale,
traendolo esclusivamente da chi nella vita civile esercita mestieri affini alla
specialità, facendo inoltre - con premi, paghe speciali o soprassoldi - largo
assegnamento su personale permanente o a ferme lunghissime.
Nei reparti carristi Tedeschi che hanno operato con noi in questi giorni si
e notato subito la grande preparazione tecnica del personale che da anni presta
servizio nella specialità.
La fase corrente che ho sentito ripetere come un ritornello era questa: "per
fare un carro bastano pochi giorni, per fare un carrista occorrono degli anni".
- Organico del battaglione e funzionamento dei servizi
L'organico del Btg. non corrisponde affatto ne in mezzi ne in uomini alle
necessità della guerra in colonia.
Gli attuali organici - che forse potrebbero ancora andare in guerra in
Patria, con brevi distanze da percorrere, vicino alle proprie basi, alle proprie
officine, ai propri depositi - sono qui in Africa come una goccia nel mare,
quando le distanze diventano di 600-700 km, ed anche più dalle proprie basi di
partenza.
Nel Btg. per servire 46 carri armati con 184 combattenti vi sono circa 170
uomini con 15 automezzi. Detti autocarri sono appena sufficienti a trasportare i
170 uomini; come si trasportano tutti i materiali, le parti di ricambio, il
carburante, i lubrificanti, l'acqua e i viveri per centinaia di chilometri e per
decine di giorni?
Nel Btg. M 13 esiste un'officina con la squadra riparazione e ricuperi di 21
uomini, dei quali in realtà appena due o tre sono dei meccanici meritevoli di
tale nome; gli altri sono dei riempitivi che servono a mala pena per le manovre
di forza. Nella marcia nel deserto si sono dovuti abbandonare dei carri -
dei quali è ora in corso il ricupero - esclusivamente per la mancanza di un
servizio di ricupero adeguatamente attrezzato che, ove fosse esistito, avrebbe
consistito di ricuperare e portare in brevissimo tempo al combattimento un
numero non indifferente di carri.
Dopo l'occupazione di Mechili, il maggiore tedesco comandante della colonna
della quale avevo fatto parte per due giorni, saputo che avevo raggiunto tale
località con 14 carri su 40 cosi esprimeva: "avete fatto un miracolo con i
vostri mezzi primitivi! io ne ho portati 8 su 64".
Però si affrettava a soggiungere che, poche ore dopo, circa 50 carri lo
avevano raggiunto, ricuperati e riportati in linea dal suo servizio ricupero del
Btg. ; per gli altri non aveva preoccupazione perché il servizio di recupero di
reggimento avrebbe provveduto.
Il mio Btg. riusciva a ricuperare con inaudita fatica 6 carri che poi
dovevano essere nuovamente abbandonati nella tappa successiva.
I reparti tedeschi hanno una squadra ricupero di 8 automezzi per compagnia
ed un reparto ricuperi di Btg. (senza contare quello di reggimento) che è
comandato da un capitano ingegnere ed è composto di circa un centinaio di
automezzi, trattori cingolati di particolare potenza e speciali rimorchi porta
carri.
Basa pensare che mentre nel Btg. italiano non esiste un bullone di scorta
nel Btg. tedesco esiste un auto speciale esclusivamente adibito alla bulloneria;
ciò mi consta in modo particolare per avervi fatto capo io stesso.
Noi non abbiamo mezzi di autotrasporto adatti ne trattori idonei allo scopo.
Ogni volta bisogna ricorrere a ripieghi che sono peggiori del male, perché
mettono in crisi il Btg. carri ed il reparto al quale i mezzi sono tolti.
Nel reggimento tedesco i mezzi di trasporto, tutti idonei allo scopo per il
quale devono servire (escluse le motocarrozzette e vetturette), sono nella
proporzione di otto per ogni carro armato e gli uomini nella seguente
proporzione: meno di 700 combattenti, più di 2000 addetti ai servizi.
Il servizio rifornimento carburanti lubrificanti ed acqua nei nostri
reparti. Non esiste come recipiente che il fusto da 200 litri ingombrante, non
maneggevole. Nei reparti tedeschi esistono invece i canistri da 20 litri con i
quali viene effettuato il rifornimento del Bgt. fino al carro o all'automezzo, e
dei quali ogni macchina in apposite installazioni porta un congruo numero di
riserva.
Da noi per poter dare una piccola riserva di nafta o di acqua ad ogni mezzo
bisogna sperare di trovare lungo il nostro cammino delle vecchie latte di
benzina abbandonate dal nemico.
Il servizio dei rifornimenti durante la marcia nel deserto si é effettuato
mediante dei miracoli, non esito a definirli tali, compiuti dal personale del
Btg. e da alcuni ufficiali che partiti successivamente da Agedabia verso
l'ignoto (non sapendo ne dove fosse andato, né dove fosse diretto il Btg.)
riuscivano a raggiungermi portandomi nafta, acqua e viveri.
In 10 giorni di marcia nel deserto, inseguendo il nemico (prima alle
dipendenze di una colonna tedesca, poi da questa lasciato senza ordini) non ho
avuto assistenza da nessuno e solo per il desiderio di raggiungere il nemico
sono riuscito a ricongiungermi al mio reggimento nei dintorni di Tobruk.
Vettovagliamento e viveri di conforto. Semplicemente inadeguato.
Una scatoletta, due gallette e una borraccia di acqua sporca di nafta, ecco
cosa hanno avuto i miei uomini. Neanche il caffè perché con la razione di marcia
non compete, cioè quando proprio se ne ha più bisogno. Solo un giorno abbiamo
avuto il caffè cameratescamente offerto dal Btg. tedesco di Panzerjager del
maggiore Rao, meravigliato che noi non avessimo come loro rancio caldo, caffè,
cognac, cioccolata e marmellata.
Ed ora dopo 15 giorni di viveri a secco la truppa ha il caffè perché è stato
acquistato a pagamento dagli ufficiali.
Servizio sanitario.
Si può dire che non esiste. Il medico, due cofani e due barelle arrampicati
su un autocarro pieno di fusti di nafta, e nella sola compagnia tedesca vi son
due automezzi ed una vetturetta sanitaria.
Conclusione.
Oggi il Btg. si trova con:
- un quarto dei suoi carri zoppicanti ed ansimanti, appena capaci di
muoversi, ma sempre fronte al nemico nei dintorni di Tobruk.
- un quarto dei carri bloccati lungo la strada percorsa o nella zona battuta
dall'artiglieria avversaria con il loro carico di eroi caduti.
- metà dei carri penosamente ricuperati e penosamente marcianti verso la
base di Derna ove dovranno essere smontati e revisionati.
In definitiva tutto il Bgt. dovrà essere riunito, ricuperato il materiale
ancora mancante, revisionati tutti i carri (sostituendo diversi motori e molte
parti che dovranno venire dall'Italia) ottenere i mezzi di trasporto necessari,
riordinare i reparti, sostituire gli ufficiali e gli uomini caduti.
Per tutto questo lavoro ritengo occorrerà un periodo di tempo certamente non
inferiore ai 40-50 giorni e ciò sempre in dipendenza all'arrivo dei materiali di
ricambio.
Bir Checla-Tobruk, 21 aprile 1941
// maggiore Comandante del Battaglione
F.TO S. ANDREANI
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