18 ottobre 2015
Il prestigioso giornale britannico THE SUN
del 17 ottobre dedica un articolo al caso del P40 e alla sorte del Sgt. Dennis
Copping
clicca sull'imagine
The
Dailymail.co about bones found
http://www.dailymail.co.uk/news/article-2222406/Dennis-Copping-Body-war-pilot-crash-landed-plane-Sahara-found.html
The Independent
mistery of lost war hero may be solved
13 settembre 2012
Le prime foto del recupero del P40
Pubblichiamo in esclusiva le prime foto del
recupero del P40
il motore è stato rimosso, il cockpit aperto, il sedile rimosso, la deriva
mobile pure
si vede chiaramente come i carrelli fossero retratti al momento dell'impatto
contrariamente a quanto riportato dai rapporti di volo
si rimuovono le browning cal. 12.7
09 settembre 2012
Ma che ne è stato del p40 ritrovato da ARIDO? e dei resti del pilota?
il relitto è stato recuperato dalla agenzia
statale SIAG e portato ad Alamein.
Ora giace in un container fuori dal perimetro
museale in attesa che, visto che il museo non lo vuole, qualche benefattore di
oltremanica si offra di imbarcarlo e portarselo via.
Speriamo, visto che è stato rimosso, in un
restauro adeguato.
Del pilota Copping, invece, nessuno
per ora si interessa.
I
resti rimangono dove li trovammo
06 settembre 2012
La rivista VOLARE del mese di agosto dedica un secondo reportage alla
missione A.R.I.D.O. di ricerca dei resti del pilota Copping nel deserto egiziano
clicca sull'immagine per leggere l'articolo
04 agosto 2012
La perizia svolta dal Com.te Bruno
d'Alba, esperto in incidenti aerei sull'incidente di volo del Sgt Copping
vedi il ns report analisi dei reperti al suolo
02 agosto 2012
Storie di uomini e aeroplani.... ritrovati
26 luglio 2012
Per gentile concessione di Vintage Wings of Canada
clicca sull'immagine
23 luglio 2012
atterraggio nel deserto
dello
Squadron-Leader
Mahinder Singh Pujji con un P40:
The quotation
below comes from published interviews with Squadron-Leader Mahinder Singh Pujji,
DFC, one of (I think) the first batch of Indian pilots to serve in the European
theatre during WW2. He arrived in the UK in late 1940; spent most of 1941 flying
Hurricanes with 43 Squadron, RAF, on fighter sweeps over Occupied France; and
then spent 1942 flying Kittyhawks in North Africa. He went back to India for the
rest of the war, spending 1943 and part of 1944 on the North-West Frontier and
eventually commanding No 4 Squadron, RIAF, in Burma
He's still
alive, bless him; and occasionally pops up in pictures on the UK MoD website.
North Africa
was a much more primitive theatre than Europe, and Pujji found the food a
particular turn-off; particularly as he wouldn't, for religious reasons, eat
bully beef. But there was plenty of flying, and that kept him happy; though a
lot of it was the down-and-dirty business of close air support. Around the time
of the fall of Tobruk he was shot down. In his own words:
"I was in a
Kittyhawk and … my instrument panel suddenly shattered. … Later I found that a
bullet had gone through my overalls - the same one that had shattered the panel.
I preserved that as a souvenir for many years.
"Then …
suddenly the aeroplane started disintegrating. I immediately throttled back and
landed … in the middle of the desert, right in the sand. Every aeroplane had
water and these sort of things, so I sat on top of the aircraft, waiting. I knew
to the north was the Mediterranean Sea - I couldn't walk that far. South, east
and west there was nothing. There was no choice for me …
"I was there
for about nine-ten hours, when I saw a dust column. As it happened, it was our
soldiers … retreating. I was picked up."
storia analoga al Sgt Copping ma dall'esito diverso....
08 luglio 2012
La rivista VOLARE del mese di giugno dedica un reportage di 5 pagine al
ritrovamento
clicca
sulla immagine per leggere l'articolo
07 luglio 2012
Aggiornata la sez. documenti a fondo pagina
inserito il manuale di volo del p40
07
luglio 2012
La carta della zona in cui è stato ritrovato il P40
01 luglio 2012
Il ritrovamento del P40 ha inevitabilmente
portato ad un incremento considerevole di accessi al sito; fra le migliaia di
lettori alcuni si evidenziano per competenza e capacità critica altri per
esperienza nel campo aeronautico e altri quali periti in incidenti aerei.
Qattara ringrazia per il contributo fattivo
alla risoluzione del mistero e segnaliamo che è in corso la costituzione di una
sorta di commissione che, sulla base dei dati raccolti sta studiando le
possibili cause del sinistro.
Riportiamo una mail particolarmente acuta
nelle osservazioni circa le distanze e rotta seguita dai due piloti (Copping e
gregario):
Ciao Daniele,mi permetto di darti del tu per
il fatto della passione del Sahara e della ricerca storica che ci accomuna,anche
se tu con risultati che sono di grande rilievo.
Ti faccio innanzi tutto i complimenti per il tuo sito e per la vostra
associazione A.R.I.D.O.
La scoperta che avete poi fatto di recente e che riguarda il Curtiss P-40 Kyttyhawk
di Dennis Copping è veramente un fatto incredibile oltre che appassionante. Mi
congratulo con voi che state facendo il giusto e necessario lavoro per
salvaguardare il relitto e spero che al più presto venga messo in salvo in un
museo,preferibilmente in Inghilterra. Anche se a onor del vero meriterebbe di
restare dove Copping lo ha lasciato,ma mi rendo conto dell'impossibilità di
poterlo salvaguardare dai soliti idioti a caccia di souvenir.
Da questa ultima interessante missione che avete fatto sono apparsi i segni di
degrado attuati dai vandali e questo mi dispiace enormemente. Fate presto con
tutti i passi necessari! In rete ormai si sà anche troppo e quindi è possibile
che altre "visite" vengano fatte a breve.
Da quando avete pubblicato le prime notizie vi ho seguito nelle informazioni man
mano che le ottenevate e ho poi creato un album dedicato all'evento nella mia
pagina "Battlefield Archaeology" su Facebook.
Vi sono alcuni punti che però vorrei che tu mi mi potessi chiarire e che
riguardano la teoria del volo di Copping e del suo gregario di volo,quel 28
giugno di settant'anni fà.
Leggendo e traducendo la testimonianza del compagno di volo(rimasto senza nome a
quanto pare)questi dice che dopo il decollo i due volarono con
direzione sud-ovest per circa una ventina di minuti prima che questo si
accorgesse che la direzione non era quella giusta.
Dopo i vari tentativi fatti con Copping per fargli capire che stavano andando
dalla parte sbagliata,il compagno decide di cambiare la rotta
verso est senza essere seguito e questo avvenne olte i 30-35 minuti di volo.
Il compagno di Copping volò circa altri 30-35 minuti prima di cambiare
ulteriormente la rotta,ora verso nord-est ,nel tentativo di avvistare la costa e
riprendere così la rotta giusta per il campo di volo in cui dovevano atterrare
originariamente.
Dopo questo avvistò sulla sua destra a sud la depressione di El Qattara e iniziò
a capire di essere sulla rotta giusta per ritrovare il campo di volo. Corresse
ancora la rotta dirigendo a nord e avvistò il fiume Nilo e quindi fece
un ultima correzione per raggiungere il campo di volo.
In totale il compagno di Copping volò per 1h e 50' contro i 30' previsti per la
missione.
Ora voi avete fatto una ricostruzione delle rotte eseguite dai due piloti ma
qualcosa non ho capito bene:
Nelle testimonianze si parla che il campo dove doveva essere effettuata la
riparazione dei due P-40 era LG100/53 nella zona de Il Cairo(presso la strada
che collega la capitale egiziana con Alessandria),ma voi avete scritto e
rilevato LG10 che corrisponde al campo volo di Gerawala molto più vicino al
fronte dello stesso LG09 da cui decollarono i due.
Tutto questo l'avete fatto per depistare i maleintenzionati ?
Se il racconto del compagno di volo di Copping è corretto tra LG09 e LG100 vi
sono 132 miglia circa che con una velocità di 260 mph si raggiunge in una
mezz'ora di volo,con direzione est-sud-est(l'aereo aveva una velocità di
missione di 354mph e di crociera intorno ai 300)
Quindi quando i due si divisero avevano già percorso almeno 132 miglia con
direzione sud-ovest.
Non sappiamo quanto carburante avevano i due,anche se ad una velocità di
trasferimento quel modello poteva volare fino a 1500 miglia,con un minimo di
700.
Se ne può dedurre che con questi dati e se i due hanno volato per oltre mezz'ora
in direzione sud-est,quando il compagno ha lasciato Copping dovevano trovarsi a
sorvolare un area a sud-ovest della depressione di El Quattara e a circa 80
miglia a est dell'oasi di Siwa.
Il compagno prosegue per un'altra mezz'ora verso est e quando corregge la rotta
per nord-est si doveva trovare ad una sessantina di miglia a sud-est della
depressione e a circa 130 miglia a ovest del Nilo.
Corregge per nord-est e poco dopo avvista la depressione di Qattara,anche
se lui dice di avvistarla alle sue spalle ma a destra invece che a sinistra.
Corregge ancora per nord e avvista il Nilo,quindi si rassicura della giusta
rotta eseguita in base alla bussola di bordo,dell'orologio e della posizione del
sole.
Tutto questo porta ad un percorso totale stimato del compagno di circa 380
miglia,quindi è possibile che abbia abbandonato Copping più a sud del punto
calcolato in base al tempo da lui detto(avrebbe in realtà percorso un totale di
480 miglia circa in quell'ora e 50' di volo).
Il percorso da voi calcolato sulla mappa aerea sembra essere giusto solo nel
fatto che il compagno passa a nord della depressione,quindi lasciandosi
quest'ultima a destra come descritto dallo stesso,ma è a mio avviso errata sia
nella rotta dopo il decollo,a sud-est invece che a sud-ovest e poi nella fase
finale di approccio a LG100. Lui dice a est e poi nord-est e poi nord,voi invece
segnate nord-est,poi est.
Ti allego la mia ricostruzione sopra descritta con l'ipotesi di rotta successiva
di Copping.
Poi eventualmente ti vorrei,in un secondo tempo,esporre anche mie perplessità
sul racconto del compagno.
Intanto vi rinnovo i miei complimenti sul vostro modo operativo da veri
professionisti.
Penso che i poveri resti che avete trovato siano proprio di lui e questo aumenta
la vostra validità nell'operare. Veramente una grande storia da raccontare.
Una ideale ma sincera e commossa stretta di mano a tutti voi.
Marco Bertini
01 luglio 2012
Corriere di Como del 30.06.2012
01
luglio 2012
Analisi dei reperti al suolo
28 giugno 2012
70
anni fa, il 28 giugno 1942, durante un volo di trasferimento si perdevano le
notizie del Sergente Dennis Copping 260 Sqn RAF
26 giugno 2012
RASSEGNA FOTOGRAFICA
DELLA MISSIONE 14-18 GIUGNO 2012
parte prima
22 giugno 2012
DI
CHI SONO QUELLE OSSA NEL DESERTO?
E' l'alba e la squadra di ARIDO è già in
piedi, colazione abbondante e briefing sulla missione che ci aspetta.
Oggi abbiamo un compito quanto mai arduo e impossibile e cioè, dopo aver
preventivamente studiato la carta, i rapporti e fatto i rilievi al suolo,
tentare di ripercorrere il percorso che il malconcio Sgt. Copping potrebbe aver
intrapreso nella vana speranza di trovare la salvezza: circa 40 50 Km direzione
123° oasi di Farafra.
Sappiamo che ha fatto un atterraggio "pilotato" ma l'impatto al suolo è stato
violento e forse è ferito; ha poca acqua a disposizione, circa 1 o 2 litri
(doveva fare un volo di trasferimento di circa 20').
Il
28 giugno del 42 faceva molto caldo (45°), circa come in queste giornate (sono
passati esattamente 70 anni!!!) e quindi si sarebbe mosso solo di notte con il
fresco.
Ha
smontato la radio, fatto saltare l'IFF (identification friend or foe) reciso le
cinture di sicurezza, fatto un ricovero con il paracadute nei pressi dell'aereo
e forse vi ha soggiornato nei pressi per almeno un giorno.
Certo shoccato, disorientato, ha consultato la carta e ha valutato che forse può
arrivare a Farafra o al limite intercettare una pista (vicino passa la vecchia
pista per Ain Dalla segnata sulle carte); e così si incammina verso il suo amaro
e quasi noto destino.
Facciamo tutte queste riflessioni, davanti ad una tazza di tè, e ci assale la
tristezza e un pò di angoscia.
Dovremo camminare per diversi km nella piana degradante come fossero una serie
di catini concentrici al centro del quale si trova l'oasi, ma pensiamo di
restringere le ricerche ad una radiale di 123° per massimo 15 km.
Sappiamo che raggiungeremo la massima distanza quando il sole sarà alto
sull'orizzonte con temperature superiori ai 43 45°, per cui carichiamo negli
zaini, oltre l'attrezzatura, anche una congrua scorta di acqua che alla fine
sarà bollente.....
Ci
distanziamo di circa 300 metri l'uno dall'altro e partiamo.
Le
aspettative ci sono, ma man mano che avanziamo cominciano a scemare: ma come si
fa a trovare qualcosa in questa arida depressione?
Verso le 10, a 5km dal relitto, la mia radio annuncia che Riccardo ha effettuato
il ritrovamento di qualcosa, proprio sui 123°: un bottone metallico con
inciso.............
Siamo sulla via giusta! Penso.
Armati di nuova forza riprendiamo la marcia e ci riapriamo a ventaglio.
Ci
troviamo all'orizzonte una serie di conoidi alti poco più di 30 50 metri,
raggiunti due dei quali trovo davanti a me un "passo" che porta in un ulteriore
avvallamento : nessuna traccia di ruote .
Avrò fatto tre km con prua 100° e proprio in mezzo al passo, nella sabbia
soffice e vergine identifico qualcosa di metallico
E'
un a piastrina in rame ottimamente conservata (come il resto dei reperti e il
relitto) con il nome di una fabbrica e una data............
Da
una successiva ricerca scopro che la Elliot di Birmingham è una ditta tuttora in
attività e lavora rottami metallici e durante la guerra era fornitrice della
RAF.
Il
caldo insopportabile, l'acqua calda ma per fortuna abbondante, riporta alla
mente i patimenti del nostro ricercato e dopo una breve sosta riprendiamo le
ricerche.
Davanti a noi una distesa arida e a circa 2 3 km i soliti conoidi.... e il sole
picchia e l'orologio scorre e di Copping solo qualche probabile indizio.
Andrea decide di salire su una collinetta e scrutare con il binocolo, l'ora è
tarda per cui decidiamo per il rientro.
Andrea, via radio, comunica che in un anfratto a circa 500 mt sulla sinistra
intravede qualcosa che sventola (per fortuna il vento ci assiste nel placare la
calura ormai insopportabile) ...forse il solito sacchetto di plastica.
Parte in direzione dell'anfratto e dopo poco urla via radio che ci sono delle
ossa e un pezzo di tessuto.
Accorriamo tutti, nessuno tocca nulla fino a che non rileviamo.
Dalla mia esperienza di medico non tardo ad identificare i resti come
sicuramente umani: qualche costa, tre quattro vertebre (7° cervicale, due
toraciche e una lombare) una clavicola sinistra integra, un metatarso e falange.
Il
tessuto è seta bianca striata di rosso, PARACADUTE!!!!!!!!!!
Durante il rilievo dei resti ossei, spunta dalla sabbia un oggetto metallico,
una piastrina con inciso il numero 61: sembra quasi un portachiavi di un
armadietto, abbiamo supposto...
Non sappiamo ovviamente a chi appartengono, rileviamo e fotografiamo il tutto,
facciamo il punto GPS e rientriamo sfiniti al campo.
abbiamo oscurato i resti per rispetto
Informiamo via radio l'ufficiale di scorta il quale ci risponde: "your job"
con il satellitare avvisiamo subito il Colonnello Collins, Addetto Militare
dell'Ambasciata inglese il quale ci dice: "good job thank you i want to meet you...."
Il
nostro mandato era quello di rilevare il relitto e effettuare le ricerche del
pilota avvisando tempestivamente le autorità se trovavamo qualcosa, e noi ci
siamo attenuti al protocollo impartitoci.
I
reperti metallici sono stati consegnati alle autorità egiziane, i resti umani
sono rimasti ovviamente in sede di ritrovamento in attesa delle decisioni
superiori alle quali ci siamo rimessi offrendo la nostra totale collaborazione.
Ora spetta alle Autorità stabilire a chi appartengono quei resti mortali
Un
totale successo del team ARIDO supportato dalla esperienza e logistica di SIWA
PARADISE EXPEDITONS e al supporto economico di ITALEGYC
21 giugno 2012
Missione Kittyhawk 14-18 giugno 2012 deserto occidentale egiziano
Oltre ogni più rosea aspettativa
Una missione di cinque giorni di cui tre nel deserto a 40 45°, una
organizzazione impeccabile grazie al supporto del partner SIWA PARADISE
EXPEDITIONS ha permesso ai cinque ricercatori ARIDO di portare a termine il
compito affidato dalla Direzione, dalle Autorità britanniche, dal museo RAF.
Grazie a SIWA PARADISE EXPEDITIONS, ITALEGYC Group, TWGPP
altro partner della missione: sahara.it
Il relitto è stato mappato completamente, fotografato in ogni dettaglio, è stato
fatto il rilievo topografico dell'area completa rilevando ogni singolo rottame a
mezzo di gps, foto, descrizione del particolare, sede di appartenenza.
RILEVANTI I DANNI RIPORTATI DAL PANNELLO STRUMENTI PER ATTI DI VANDALISMO
(vedasi ns reports precedenti e quanto scritto dalla rivista VOLARE)
prima che la notizia venisse pubblicata..............
dopo la pubblicazione.................
prima che una agenzia turistica proponesse a 80 euro ... la visita
dopo...........
L'imponente mole di dati è ora al vaglio dei colleghi storici,
ingegneri aeronautici, topografi italiani e dell'Università del Cairo.
prima
dopo
Utilissimo si è rilevato l'uso della telecamera e della fotocamera collegata ad
un aquilone per le riprese aeree comparative.
Tale lavoro ha consentito di fare luce su molti dubbi (non tutti) che avvolgono
il P40 e di ciò ne daremo conto nei prossimi giorni su
www.arido.eu
La squadra ha poi percorso il deserto circostante per circa 13-15 km a piedi
suddividendosi in quattro sottosquadre; l'obiettivo era trovare tracce del
pilota.
L'abbondante materiale ritrovato lungo il percorso individuato ha portato a
risultati sorprendenti .
Siamo in attesa di autorizzazione dalle autorità, avvisate di ogni nostra
attività o scoperta grazie ai satellitari fornitici, per poter pubblicare i
risultati preliminari.............. to be continued
http://www.youtube.com/watch?v=5OWPg5FLh8o
20 giugno 2012
SU
WWW.ARIDO.EU IL PRIMO REPORT
06 giugno 2012
Al VIA LA
TERZA MISSIONE ARIDO – ADA – SIWA PARADISE AL P40 NEL DESERTO EGIZIANO
TERZA MISSIONE ARIDO – ADA – SIWA PARADISE AL P40 NEL DESERTO EGIZIANO
06 giugno 2012
La rivista VOLARE del mese di giugno dedica un
reportage di 5 pagine al ritrovamento: il giusto riconoscimento alla squadra di
A.R.I.D.O.
Ricostruita la storia del serg.
Copping
24
maggio 2012
Definita ormai con certezza l'identità del P40
Dopo lunghe indagini internazionali possiamo
finalmente affermare che:
Ora che il codice 1035 (vedi foto sotto)
è stato identificato, è sicuro che trattasi del Kittyhawk P40E del Sgt D.
H. Copping identificato come Curtiss P40E-1-CU Curtiss numero 1035, numero
di costruzione 19761, Stati Uniti, e ceduto alla RAF con codice 41-35928 serie
ET574
23
maggio 2012
Aggiornamento sui documenti del P 40:
da
alcune relazioni, risulterebbe che il P40 del Sgt D. H. Copping sia stato
mitragliato prima di essere considerato disperso (ne sarebbero prova i fori
sulle ali evidenti fin dal primo nostro ritrovamento).
Dal rapporto sugli abbattimenti che è presente in fondo pagina risulta che il 27
giugno
(errore del compilatore? errore di registrazione della data di perdita del
velivolo?) verso sera (h 19.00) un P40 è stato colpito a sud di Marsa Matrouh
(LG10), proprio in zona di trasferimento di Copping.......
23 maggio 2012
Inserito
in fondo pagina un altro importante documento che aiuta a ricostruire la storia
del nostro P40 ET574:
1941 USAAF Serial
Numbers (41-30848 to 41-39600)
controlla pag 84 del documento
21 maggio 2012
La mattanza ha avuto inizio!
Con tristezza e rabbia riceviamo la
notizia dai nostri amici residenti nell’oasi di Baharya, che nel solo week end
18 /19 Maggio 2012, sono arrivate alla oasi stessa tre auto (non fuoristrada)
con quattro persone ognuna e che una volta arrivati hanno chiesto in giro di
venire accompagnati fino al P40.
Per tale scopo hanno anche pagato
pro capite una cifra pari a tre volte il costo di una normale escursione in 4x4
nel deserto.
Sembra che tali “sciacalli” hanno
gia provveduto ad asportare pezzi e parti piu o meno grandi del relitto.
Ci riferiscono inoltre che questi
“sciacalli” avevano con loro anche le coordinate geografiche del P40 ricevute a
pagamento da......”qualcuno”.
Abbiamo la fondata convinzione che
l'autoproclamatosi scopritore del relitto del P40 che ha divulgato la
notiza anzitempo senza pensare alle conseguenze, venduto foto, filmati e
posizione dell’aereo alla agenzia brotannica, vedi le nostre note su
www.qattara.it, e’
il solo ed unico responsabile dello scempio che verra’ fatto del relitto del
P40.
Thieves are already at work
With sadness and anger we get the news from our friends living in the oasis of
Baharya, that in the only weekend 18/19 May 2012, arrived at the oasis three
cars (not SUVs) with four persons each and that they have asked around to be
taken to the P40.
Moreover they have paid an amount equal to three times the cost of a standard
4x4 excursions in the desert.
It
seems that these "looters" have already taken steps to remove pieces and parts
of the wreck.
We have been told that these "looters" had with them, the geographic coordinates
of P40 bought from...... "someone".
We are sure that Mr.... self declared the
discoverer of the wreck of the P40, who has spread the news prematurely without
thinking about the consequences, who has sold photos, movies and aircraft
position, to the britannic agency
Services is the responsible for the carnage that will be made of the wreck of
the P40.
18
maggio
2012
Finalmente ARIDO e’ giunta alla verita’ sulla
inflazione di foto e commenti sul relitto del P40.
Ci e’ giunta
l’ informazione, poi confermata, che lo “ scopritore “ ( come ama definirsi) del
relitto del P40, in barba alle richieste delle autorità competenti e ad ogni
etica, ha addirittura venduto le foto e informazioni in esclusiva ad una
agenzia che ha poi provveduto a sua volta a passare il tutto ad altre e cosi via
(Bournemouth News and Picture Service)
Noi di ARIDO
che invece abbiamo mantenuto il nostro impegno con le autorità e tenuto fede per
mesi al nostro dovere nei confronti della storia, per colpa del gesto
sconsiderato di qualcuno ci troviamo ora costretti ad una corsa contro il tempo
per tentare di preservare ciò che altri, senza alcuno scrupolo, hanno gia
svenduto……
Ciò
non è per ARIDO e i suoi ricercatori un problema nè tantomeno un freno, anzi è
motivo di maggiore concentrazione e indefesso impegno, ancora di più e fino in
fondo, al nostro progetto insieme alle autorità competenti per la conservazione
ed il recupero del P40.
Un reportage completo ed esaustivo verrà
pubblicato al rientro dalla prossima missione di giugno
16
maggio
2012
Il Corriere parla del ritrovamento
14
maggio
2012
Aggiunti nuovi interessanti documenti in fondo pagina
13
maggio
2012
Sgt. D.C.H. Copping
- Rank:Flight Sergeant
- Service No:785025
- Date of Death:28/06/1942
- Age:24
- Royal Air Force Volunteer Reserve
- 260 Sqdn.
- Column 249.
- ALAMEIN MEMORIAL
11
maggio
2012
l'amico Ludovico,al quale ci siamo rivolti per
il supporto documentale ci ha inviato anche queste interessantissime note
Era
una macchina del 260 Squadron, L'HS-B. Questo si sa.
Ti allego
alcune considerazioni fatte a suo tempo con un amico:
Secondo il ilbro di Michael Lavigne e James Edwards (l'asso canadese) : "Kittyhawks
over the sands", i primi Kittyhawks arrivarono al 260 squadron a febbraio
del 1942 venendo impiegati in combattimento in sostituzione degli
Hurricane II a partire dal 15 del mese.
Fino ad aprile del 1942 le lettere identificative dello squadron furono MF e poi
cambiarono in HS.
Tra febbraio e agosto del 1942 furono presi in consegna (almeno) 31 Kittyhawk
MK I di cui almeno l'esemplare AK 670 fu identificato dalla lettera
"B".
Tra giugno ed agosto 1942 furono presi in consegna anche 28 Kittyhawk MK IA, tutti
con codice HS.
Non è dato sapere se qualcuno di essi ebbe la lettera individuale "B".
Tra il settembre 1942 ede il marzo 1943 lo squadron prese in consegna 47 Kittyhawk
Mark II, almeno tre di questi: FL 280, FL 305 ed FL 229 identificati
dalla lettera "B".
Più tardi arrivarono anche dei Mark III.
Non ho un gran talento per identificare i dettagli tecnici ma i Mark II (motorizzati
col Merlin costruito su licenza) non avevano quella
protuberanza sulla parte superiore del cofano mentre i Mark III avevano dei tubi
di scappamento di forma totalmente diversa.
Quindi ci troviamo di fronte
ad un MKI o ad un MK IA.
La differenza tra le due sottoversioni sarebbe piuttosto rilevante e cioè che
l'MKI aveva solo 2 mitragliatrici per ala.
Quindi qui ci troveremmo di fronte ad uno dei 28 MKIA dello squadron.
Di essi sicuramente
ET 623 E
ET 857 W
ET 242 N
ET 859 T
ET 1016 D
ET 511 A
ET 788 C
ET 861 V
ET 1021 H
ET 521 R
ET 908 G
ET 1026 X
ET 822 A
ET 958 P
ET 1027 J
ET 575 D
ET 842 X
EV 324 F
Non sono il "nostro".
Resterebbero una decina di indiziati :
ET 240, ET 1012, ET 625, ET 800, ET 574,
ET 962, ET 584, ET 844, ET 974, EV
355.
Qualche ora dopo su un forum
veniva fuori che :
There is
some speculation online that this might be Kittyhawk Ia (ET574) flown by
F/Sgt Dennis Copping of 260 Sqn, RAF who went missing on 28 June 1942
during a ferry flight possibly due to a navigational error. I suppose
that time will tell if this is correct or not.
E se guardi le mie di "speculations"
l'ET 574 era uno dei papabili. Copping comunque non sopravvisse.
COPPING, DENNIS CHARLES
HUGHMORE
- Rank:Flight Sergeant
- Service No:785025
- Date of Death:28/06/1942
- Age:24
- Royal Air Force Volunteer Reserve
- 260 Sqdn.
- Column 249.
- ALAMEIN MEMORIAL
Quindi se hai dei dubbi sull'identità del
P40 e non risucite in alcun modo a leggerne il numero di serie, dovete
cercare di ricostruire il destino dei restanti
ET 240, ET 1012, ET 625, ET 800,, ET 962, ET
584, ET 844, ET 974, EV 355.
Per questo servono i documenti del 260
Squadron che ti ho indicato ieri come ottenere.
Ciao
Ludovico
"...On 28th June 1942
ET574 piloted by Flt Sgt
D.C.H. Copping 785025 left 260 to fly to an RSU. The A/C flew with the U/C
locked down owing to damage.
Flt Sgt Copping set the wrong course and was thought to have crashed in the
Desert owing to fuel exhaustion . FLt Sgt Copping listed as missing on this
day."
09 maggio
2012
Precisazioni in merito alla paternità del ritrovamento
I ricercatori di ARIDO erano venuti a conoscenza
dell’ aereo, un Curtiss Kittyhawk, già nel Gennaio del 2012 e la prima missione
di ricerca fu organizzata nel Febbraio dello stesso anno.
Il 12 Febbraio 2012 finalmente Andrea Mariotti e
Daniele Moretto riuscirono a raggiungere il relitto.
Come prassi le Autorità Egiziane, che furono
debitamente informate il giorno dopo del ritrovamento, ci imposero il silenzio e
si misero in contatto con le Autorita’ Britanniche per organizzare, tramite il
RAFM Royal Air Force Museum, il recupero del velivolo.
In questi due mesi appena trascorsi, la notizia è
pero trapelata probabilmente attraverso le informazioni passate da qualcuno dei
locali che facevano parte del nostro convoglio alla data del ritrovamento o di
quelli successivi .
Nel frattempo la polizia egiziana ha inviato una
squadra di "artificieri" a bonificare il relitto dai nastri delle mitragliatrici
cal 50
ARIDO ha mon itorato gli accordi tra Egitto ed
Inghilterra per organizzare l’ operazione di recupero ma….mentre I politici si
accordavano, il relitto veniva fatto oggetto di atti di vandalismo e di
rimozione di quello che è stato facilmente recuperabile senza alcuna
attrezzatura specifica.
Finalmente a fine Aprile 2012 abbiamo avuto la
autorizzazione di recarci ancora sul luogo del ritrovamento, ma di aspettare a
rendere pubblica la notizia…… fino alla loro autorizzazione.
Intanto però alcuni filmati e fotografie catturati
con telefoni portatili e altre attrezzature avevano già iniziato a comparire sul
web……e, in silenzio, pezzi del relitto venivano “prelevati” dai cacciatori
di souvenirs.
Solo in questi giorni siamo stati autorizzati a divulgare la notizia, non appena
saputo che in rete altri avevano già provveduto.
ARIDO; A.D.A. (ARIDO Desert Academy)e il nostro
partner SIWA PARADISE EXPEDITION (specializzata in spedizioni desertiche a lungo
raggio e nel deep desert) ,fin dall'inizio, si sono messi a disposizione delle
autorità dei due paesi Egitto ed Inghilterra per dare tutto il supporto
necessario alle operazioni di recupero e già da questo mese sono previsti due
incontri tra Andrea Mariotti (Direttore di ARIDO Egypt) e le Autorità militari
Britanniche al Cairo.
08 maggio
2012
aggiornamento sul ritrovamento