Commemorazioni

                           

         Ten. Col. Carlo Marescotti Ruspoli di Poggio Suasa

 

                                               

Può un eroe morire due volte? Secondo le leggi di natura, no; ma sembra proprio che sia accaduto ad uno degli eroi del deserto la cui memoria è fra le più care: il Ten. Col. Carlo Marescotti Ruspoli di Poggio Suasa.

Nell’ambiente storico-militare, e in quello di chi è tornato nel deserto a sud di Alamein, alla rispettosa e toccante riscoperta dei luoghi della grande battaglia combattuta fra la fine di ottobre e i primi di novembre del 1942, tutti conoscono il nome di questo eroico combattente della Divisione Folgore. Così come tutti conoscono quello di Costantino Ruspoli, caduto anche lui, due giorni dopo e a poca distanza dal fratello, e quelli dei tanti altri eroici protagonisti di quei giorni terribili, quando il coraggio non fu merce rara.

Purtroppo, però, sembra che nelle alte sfere, a quasi settant’anni, e pur dopo numerose segnalazioni, nessuno si sia accorto che data e luogo della sua morte - nella formulazione ufficiale della Medaglia d’Oro assegnata a Carlo Marescotti Ruspoli - sono errate. O meglio: forse, lassù qualcuno se ne è accorto, ma nulla è stato fatto - neanche quel quasi niente necessario - per rimettere in piedi la verità.

Leggiamo dunque la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare, alla Memoria, così come appare nel sito ufficiale dell’Esercito Italiano:

http://www.esercito.difesa.it/Storia/Portalini_Storia/IPersonaggi/Pagine/LeMedagliedOroalValorMilitare.aspx

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RUSPOLI Marescotti Carlo dei principi di Poggio Suasa
Tenente Colonnello s.p.e. cavalleria 186° rgt. paracadutisti "Folgore"


Comandante di raggruppamento paracadutisti, due volte ferito nell'attraversare i campi minati e, per quanto tormentato da malattia, restava in linea con i suoi prodi. Attaccato da preponderanti forze corazzate, presente dove maggiormente infuriava la lotta, calmo ed impassibile sotto il bombardamento dell'artiglieria, era l'anima della resistenza e di fulgido esempio ai suoi dipendenti. Colpito a morte, chiudeva eroicamente un'esistenza di intrepido soldato e di fierissimo comandante tutta dedicata alla grandezza della Patria.
Africa Settentrionale, Estate 1942; Passo del Cammello (Depressione di El Kattara), 4 novembre 1942.

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Chiaro, no? Dunque, il nostro eroe sarebbe caduto il “4 novembre 1942”, al “Passo del Cammello”; ma così non è: Carlo Marescotti Ruspoli morì da eroe parecchi giorni prima, e da tutt’altra parte. Certo, reparti della Folgore, dopo l’arrivo in A.S., erano stati schierati, tra la fine di luglio e la metà d’agosto 1942, anche al Passo del Cammello; ma poi, con la battaglia di Alam Halfa, tutta la Folgore si era spostata in avanti, e aveva occupato la zona fra Munassib e Naqb Rala, da dove i suoi resti s’erano mossi solo fra il 3 e il 4 novembre; ma non è questo il punto.

Il Raggruppamento Ruspoli, alla vigilia della battaglia grande, era schierato nel settore nord della Folgore, a Deir El Munassib. Ben lontano, dunque, dal Passo del Cammello, dove – secondo il compilatore della motivazione - si sarebbero verificati i fatti che avrebbero portato alla sua eroica morte. Tra l’altro, al Passo del Cammello, presidiato dalla Pavia, durante tutta la grande battaglia di El Alamein non accadde granché di particolare, e men che meno fatti d’arme che coinvolgessero la Folgore.

Marescotti Ruspoli cadde invece in zona Munassib, appunto, la sera del 24 ottobre, come documentato dal Ten. Gen. (r) Gualtiero Stefanon (tanto per citare un riferimento che non teme smentita; ma di tali riferimenti ce ne sarebbero a bizzeffe) in uno scritto che appare, paradossalmente, nel medesimo sito dell’E.I.:

“Il giorno 24, a nord, gli inglesi, che avevano superato la linea di sicurezza italo-tedesca solo in pochi punti continuarono a premere sulle posizioni avversarie, riuscendo a progredire solo limitatamente.

A sud all’alba, il 5° btg. para. contrattaccava le forze penetrate nella notte, le respingeva e rioccupava le proprie posizioni.

Alla sera, nel settore di Deir el Munassib, il rgpt. “RUSPOLI” sferrava un secondo contrattacco per ristabilire definitivamente la situazione sul proprio fronte. L’azione riusciva solo parzialmente, ed al prezzo di pesanti perdite. In essa cadeva anche lo stesso Comandante del rgpt., il Ten. Col. Marescotti Ruspoli di Poggio Suasa.”

Detto questo, non rimane da augurarsi che, per il doveroso rispetto che dobbiamo ad una Medaglia d’Oro, l’errore venga infine corretto (anche perché, ad imitazione e copiatura pedissequa del sito dell’E.I., altre pubblicazioni, libri e siti web, italiani ed esteri, riportano lo stesso misfatto).

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P.S. Tra l’altro, anche il Paracadutista Emilio Camozzi, più di 5 anni fa, dovrebbe aver fatto notare le stesse incongruenze:

E' SBAGLIATA LA MOTIVAZIONE DELLA MEDAGLIA D'ORO A CARLO MARESCOTTI RUSPOLI

2 Aug 2006  Autore: par (El Alamein) Emilio Camozzi

Ben lungi da me la voglia di polemizzare, ma non riesco a capire il perchè sia necessario, nella compilazione di una motivazione.........

Purtroppo, il link alla pagina web dove ne spiegava le ragioni, non è più accessibile.

 

 

04 Agosto 2008/ v06
 


 

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