Caro Daniele , mi
chiamo Aldo e vivo a Grosseto , dove svolgo la libera professione come
medico dentista .
Ho
59 primavere e condividiamo - e coltiviamo - alcune certezze che
attengono alla sfera spirituale piu' profonda
che ci anima . Come te
irresistibilmente attratto dal deserto per nobili motivi e per
forte connotazione genetica - mio
padre era volontario nel Reggimento
Giovani Fascisti , presente a Bir El Gobi , dove sono andato ad onorarlo nel
febbraio 2005 -ogni anno dedico un ritaglio importante del mio tempo alla
visita e alla celebrazione della storia del
Reggimento , cosi' bene
incarnato da quella straordinaria figura di soldato che e' Antonio Cioci ,
anima ed
organizzatore del Museo Sacrario della Piccola Caprera . So che ci
sono stati contatti e spero che in un futuro assai
prossimo nasca un
cenacolo che raccolga i numerosi estimatori di quella straordinaria
avventura che fu la guerra in
Africa Settentrionale e spero che tale
interesse ed amore venga esteso pure all'Africa Orientale Italiana . Avere
accanto testimoni ancora lucidi e combattivi e' un previlegio raro e
appagante : ricordo con commozione e con
piacere lo scorso autunno , quando
seduti su di un ruvido barracano , in un altipiano prospiciente l'oasi di
Siwa,
mischiati a turisti piu' interessati alle evoluzioni dei fuoristrada
che al magico tramonto cui stavamo per assistere , il
granatiere Sergio Micheli , solitamente taciturno , volle
ricordare i suoi commilitoni che non ce l'avevano fatta ; la
sua voce ,
dapprima stentorea , ad un certo punto s'incrino' e tradi' un'impellente
commozione che suscito' un
rispetto cosi' profondo , che la vasta platea
rimase come ammutolita per vari minuti . Facile ed intuitivo il richiamo ai
grandi poemi omerici....Oggi 12 aprile 2011 , ho ripercorso quell'emozione ,
seduto comodamente nel mio studio .
Davanti a me Beppe Fommei ,classe 1921 ,
tenente dell'Ariete , compagno d'armi di tuo padre , al comando di 4 M13
,
si batte' molto bene a El Alamein , dove un proiettile inglese, penetrato lo
scafo del suo carro , gli uccise tutto
l'equipaggio .Sceso dal mezzo , porto' sulla terra i suoi caduti , mentre gli Inglesi , accortisi di quanto
stava
accadendo , smisero di sparare .Oggi,scorrendo sul tuo encomiabile
sito,ha potuto rivivere il suo passato , sempre
nei suoi pensieri ed e'
scoppiato a piangere come un bambino , seguito subito dopo da me , incapace
di reprimere
emozioni che sempre mi hanno avvinto . Ci siamo abbracciati e
ci siamo salutati senza dirci nulla . Volevo che tu
sapessi questo , voglio
che tu sappia quanto e' meritorio cio' che hai fatto finora .-
... Ci siamo incontrati,
di frequente ci scambiamo opinioni e mi ha messo in contatto con il Ten Fommei:
splendida e
vivace figura
memoria fotografica, non sbiadita, di quei terribili momenti vissuti nel deserto
egiaziano a fianco di mio
padre: si, era il
suo tenente, II plotone. IX BTG carri medi M13/40.
Scoprirlo č stata una
grande emozione, abbiamo rievocato nomi e momenti ed anche l'episodio del carro
perforato dal
proietto inglese
l'avevo sentito raccontare pure da mio padre, ora lo ricordo, ma non so dire se
era lo stesso carro
che lui pilotava
(mio padre) oppure un caso analogo....
Mi ha scritto una
meravigliosa lettera e ha fatto dono al sito da me diretto delle pagine
originali
del suo diario di
guerra e prigionia che di seguito riporto: documento unico e prezioso che
arricchisce l'archivio di qattara.it.
Grazie Beppe grazie Aldo a
presto!
Grosseto, 8 giugno 2011
Caro Daniele,
felicissimo di aver fatto
la tua conoscenza con la speranza di conoscerti di persona.
Nel colloquio telefonico
al sentire nomi di vecchi compagni dell'Ariete con i quali ho condiviso giorni
duri ma superati
con il nostro
giovanile entusiasmo portando il nostro coraggio e l'anima sula campo di
battaglia, non ti nascondo di
aver provato
l'ennesima emozione.
So che da Aldo sei a
conoscenza del perforante che procurņ la morte di due dell'equipaggio (La Rosa
e...?).
Riprendendolo dal mio
libro di memorie per maggiori dettagli, te lo trascrivo insieme alle riflessioni
sulla battaglia.
Nel prosieguo, se ,o
desideri, ti porterņ a conoscenza di episodi e fatti d'arme da me vissuti e
sofferti.
un abbraccio
Giuseppe Fommei